Studi di settore, l’80% ammesso al regime premiale
L'Agenzia delle Entrate ha pubblicato il provvedimento con i criteri di accesso alla disciplina di favore prevista dal decreto Salva Italia
Al via l’accesso alla disciplina premiale per gli studi di settore relativi al periodo d’imposta 2016. Con un provvedimento del direttore del 23 maggio scorso, l’Agenzia delle Entrate ha pubbicato l’elenco dei 155 studi che consentono di accedere alla disciplina di favore introdotta dal decreto Salva Italia (Dl n. 201/2011) e che, quest’anno, rappresentano l’80% del totale (155 su 193).
Anche per il periodo d’imposta 2016 il regime premiale si applica agli studi per i quali risultano approvati indicatori di coerenza economica riferibili ad almeno 4 diverse tipologie tra: efficienza e produttività del fattore lavoro; efficienza e produttività del fattore capitale; efficienza di gestione delle scorte; redditività; struttura. In alternativa, gli indicatori devono essere riferibili a tre delle tipologie indicate sopra e, contemporaneamente, prevedere l’indicatore “Indice di copertura del costo per il godimento di beni di terzi e degli ammortamenti”.
Al regime premiale sono ammessi i contribuenti “virtuosi” che dichiarano ricavi o compensi pari o superiori a quelli risultanti dall’applicazione degli studi di settore, anche per adeguamento, che hanno regolarmente assolto gli obblighi di comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi e che risultano coerenti con gli specifici indicatori previsti dai decreti di approvazione dello studio di settore o degli studi di settore applicabili.
I soggetti ammessi al regime premiale possono beneficiare dell’esclusione dagli accertamenti analitico-presuntivi, della riduzione di un anno dei termini di decadenza per l’attività di accertamento effettuata ai fini delle imposte dirette e dell’Iva e la limitazione della possibilità di accertamento sintetico del reddito complessivo.