Osservatorio OICE/Informatel sulle gare pubbliche di ingegneria e architettura
Le gare pubbliche di ingegneria e architettura italiane pubblicate sulla gazzetta comunitaria sono passate dalle 556 unità dei dodici mesi del 2016, alle 963 dei dodici mesi appena trascorsi, con una crescita del 73,2%.
“La riforma del codice ha rilanciato alla grande il settore della progettazione, adesso nessun passo indietro sulla centralità del progetto” Il bilancio complessivo per la sola progettazione del 2017 è decisamente positivo, 3.547 bandi con un valore di 856,2 milioni di euro: rispetto al 2016 aumenti del 26,6% in numero e dell’149,7% in valore.
Il valore complessivo delle gare pubbliche di ingegneria e architettura in gara nel 2017 ha superato, per la prima volta da quando è iniziata la rilevazione del mercato nel 1996, il miliardo di euro, toccando, con 6.042 gare, quasi 1,2 miliardi di euro, +17,1% in numero e un +56,4% in valore sul2016.
Il mese di dicembre chiude il 2017 con dati in crescita, grazie anche alle 35 gare bandite dall’Anas: nell’ultimo mese sono state bandite in totale 327 gare, per un importo di 146,1 milioni di euro; rispetto al precedente mese di novembre, mese al massimo degli ultimi anni, il numero complessivo sale del 13,5% e il loro valore cala del 34,7%; il confronto con dicembre 2016 vede incrementi del 34,6% in numero e del319,0% in valore.
Senza le 35 gare dell’Anas (che con un valore totale di 104,7 milioni di euro raccolgono più del 71% di quanto messo in gara) il valore dei bandi di sola progettazione sarebbe stato di 41,4 milioni di euro, pari a +18,8% sul mese di dicembre 2016. Nell’ultimo bimestre l’Anas ha pubblicato 67 gare con un valore di 301,0 milioni di euro che rappresenta 1’81,3% dei 370,1 milioni di euro di valore complessivo per servizi di sola progettazione nel bimestre.
“Registriamo una chiusura d’anno del mercato veramente esplosiva anche grazie ad Anas ha dichiarato Gabriele Scicolone, Presidente OICE- per i prossimi mesi dobbiamo aspettarci che il mercato continui a crescere, sempre che la campagna elettorale e i problemi di assetto politico che potrebbero seguire non rallentino l ‘attività della pubblica amministrazione, come in alcuni casi è successo in passato, ma come non ci si dovrebbe attendere da un paese maturo quale il nostro.
Da questo punto di vista i risultati altamente positivi determinati dalla riforma del Codice devono essere consolidati attraverso l’accelerazione nella fase di attuazione, cosa che scaricherebbe finalmente il beneficio anche sulle imprese di costruzione. Se le assicurazioni del Governo si tradurranno in realtà con il varo, necessariamente rapido, di importanti testi come quello sui livelli di progettazione, sulle commissioni giudicatrici e sulla qualificazione delle stazioni appaltanti, siamo certi che i risultati potranno essere ancora migliori nel 2018. Presupposto, però, di un 2018 migliore – lza continuato il Presidente OICE – è che si tenga la barra dritta sulla centralità del progetto esecutivo, senza alcuna pericolosa marcia indietro; d’altro canto in questi ultimi mesi è stato dimostrato che l’appalto integrato, sia pure solo sul definitivo, non è strumento utilizzato dalle stazioni appaltanti. E’ invece necessario pensare a migliorare la certezza delle regole, attraverso la vincolatività delle linee guida ANAC per i servizi di ingegneria e architettura e predisponendo un testo unico, ragionato e coordinato, di tutti i provvedimenti di attuazione; altrettanto importante sarà poi definire bandi-tipo e contratti-tipo, come sta facendo l’ANAC aiutando le stazioni appaltanti a migliorare il livello qualitativo degli atti di gara. Per parte nostra – ha concluso Gabriele Scicolone – risponderemo con impegno alla sfida della digitalizzazione – il decreto BIM che entrerà in vigore a breve – affinché qualità del progetto e professionalità possono andare di pari passo, nell’interesse primario di un efficace impiego delle risorse pubbliche”.
L’impatto dei bandi Anas è stato forte anche sul complesso di tutti i servizi di ingegneria e architettura: in totale nel mese di dicembre 2017 il numero delle gare è stato di 575 con un importo 185,8 milioni di euro(+ 10,8% in numero e -21,8% in valore su novembre, e +6,9% in numero e +l 02,9% in valore su dicembre 20 16). Se non prendessimo in considerazione le 3 5 gare Anas il totale messo in gara sarebbe di 81,0 milioni di euro, -11 ,4% su dicembre 2016. Sempre molto alti i ribassi con cui le gare vengono aggiudicate. In base ai dati raccolti fino alla fine di dicembre il ribasso medio sul prezzo a base d’asta per le gare indette nel 2015 è al 40,0%, per quelle pubblicate nel 2016 al 43,1%, per le gare pubblicate nel 2017 il ribasso arriva al 43,5%.
Le gare pubbliche di ingegneria e architettura pubblicate sulla gazzetta comunitaria sono passate dalle 556 unità dei dodici mesi del 2016, alle 963 dei dodici mesi appena trascorsi, con una crescita del 73,2%. Nell’insieme dei paesi dell’Unione Europea il numero dei bandi presenta, nello stesso periodo, una crescita del 26,2%. Nonostante il risultato positivo, l’incidenza del nostro Paese si attesta su un modesto 3,6%, un dato di gran lunga inferiore rispetto a quello di paesi di paragonabile rilevanza economica: Francia 26,8%, Germania 22,2%, Polonia 11,6%, Svezia 4,7%.
In tutto il 2017 il valore delle gare miste, cioè di progettazione e costruzione insieme (appalti integrati, project financing, concessioni di realizzazione e gestione) ha superato i 6,2 miliardi di euro, con un calo del 23,7% sul 2016. Gli appalti integrati da soli mostrano, sempre rispetto al 2016, cali del 67,2% in numero e del 57,1% in valore.