Bonus genitori anche ai professionisti
Bonus Genitori: I titolari di studio tra i beneficiari dell'incentivo di 5 mila euro in favore delle imprese che assumono giovani genitori di età non superiore a 35 anni
Bonus genitori per l’assunzione di giovani genitori anche per gli studi professionali. L’assunzione di un soggetto con età non superiore a 35, padre o madre di un minore, consente infatti al professionista di ottenere un bonus di 5mila euro. Lo precisa il ministero del Lavoro nell’interpello n.16/2016, pubblicato il 20 maggio scorso.
Secondo il Decreto ministeriale 19 novembre 2010, l’incentivo viene riconosciuto alle imprese private e alle società cooperative che assumano giovani genitori con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, anche se part-time, per un importo massimo di 5 mila euro per ogni assunzione e ?no al limite di cinque per singola impresa o società cooperativa. Per aver diritto al bonus, l’assunzione deve riguardare soggetti d’età non superiore a 35 anni, genitori di ?gli minori legittimi, naturali o adottivi, ovvero affidatari di minori, rispetto ai quali risulti in corso oppure cessato un rapporto a termine, in somministrazione, intermittente, ripartito, di inserimento, accessorio ovvero una collaborazione a progetto, nonché coordinata e continuativa.
Secondo il Ministero del Lavoro relativamente all’individuazione dei datori di lavoro bene?ciari del bonus genitori, tenuto conto della ?nalità dell’incentivo (che è quella di assicurare un’occupazione stabile ai giovani genitori), nonché dei vincoli Ue esistenti in materia di de?nizione di “impresa”, è possibile aderire a una interpretazione estensiva della locuzione «imprese private», contenuta nel decreto di disciplina del bonus (art. 2 del dm 19 novembre 2010), “superando quindi lo stretto perimetro che la qualifica di imprenditore riveste nel nostro ordinamento”. Inoltre, a sostegno della tesi, il ministero richiama la posizione del Consiglio di stato che, sulla stessa linea, riconosce la differenza esistente tra la de?nizione di «imprenditore» di derivazione comunitaria e quella desumibile dal codice civile, evidenziando in riferimento a quest’ultima «i pro?li relativi alla eventuale discriminazione operata nei confronti della categoria dei liberi professionisti e del personale che lavora presso di loro» (Cds, ordinanza n. 1108/2015 e sentenza n. 3897/2009).
In conclusione, secondo il Dicastero di via Veneto è possibile utilizzare una nozione di imprenditore/datore di lavoro in senso ampio, ovvero connessa a «qualunque soggetto che svolge attività economica e che sia attivo in un determinato mercato», a prescindere dalla forma giuridica assunta, così includendo anche gli studi professionali tra i possibili bene?ciari del bonus giovani genitori.