Ordine ingegneri dove (e come) iscriversi?
Breve e pratica guida su come e dove iscriversi all’albo degli ingegneri: procedure d'iscrizione e normative di riferimento.
Ordine ingegneri dove iscriversi? Vi siete appena laureati in ingegneria e vi state approcciando ora alla professione?
State cercando d’iscrivervi all’ordine degli ingegneri ed esercitare realmente e legalmente la professione d’ingegnere? In questa breve guida scritta dalla nostra redazione scopriremo come e dove iscriversi all’ordine degli ingegneri.
Breve e pratica guida su come e dove iscriversi all’albo degli ingegneri: procedure d’iscrizione e normative di riferimento.
Indice:
L’ordine degli ingegneri nasce in Italia il 24 giugno 1923 con l’emanazione della Legge numero 1395 che all’articolo due recitava testualmente “È istituito l’Ordine degli Ingegneri e l’Ordine degli Architetti iscritti nell’Albo di ogni Provincia”.
Perché è cosi importante sapere dove e come iscriversi all’ordine?
L’iscrizione all’Ordine è un’attività propedeutica obbligatoria per tutti coloro che volessero svolgere la professione d’ingegneri. Dopo la laurea in ingegneria infatti si è solo dottori in ingegneria e non (come erroneamente qualcuno ritiene) ingegneri professionisti. La qualifica d’ingegnere si ottiene solo con l’iscrizione all’albo professionale.
La laurea in ingegneria è comunque requisiti fondamentale di base per potersi iscrivere all’ordine, cosi come sono requisiti base:
- il superamento dell’esame professionale di Stato per l’esercizio della professione d’Ingegnere;
- essere in possesso dei diritti civili necessari all’iscrizione all’ordine;
- dichiarare di non riportare o di aver riportato condanne penali;
- non essere destinatario di provvedimenti che riguardano l’applicazione di misure di prevenzione, di decisioni civili e di provvedimenti amministrativi iscritti nel casellario giudiziale, ai sensi della normativa vigente.
Posso iscrivermi in più albi territoriali?
NO. Per potersi iscrivere all’ordine degli ingegneri competente per territorio bisogna dimostrare di non essere già iscritto o di non aver fatto domanda d’iscrizione all’Albo Ingegneri di un’altra Provincia. A stabilire questa diritto di esclusiva è la stessa legge che regolamenta la professione.
L’art. 24 del R.D. n. 2537 del 23 Ottobre 1925, infatti, stabilisce chiaramente che “Non si può far parte che di un solo Ordine d’Ingegneri e di Architetti”. Chi volesse iscriversi a un ordine territoriale diverse deve richiedere il trasferimento dell’iscrizione in quello di un’altra, presentando apposita domanda e attendendo specifica approvazione.
Ordine ingegneri dove iscriversi?
La domanda d’iscrizione deve essere presentata alla Presidenza dell’Ordine Provinciale di appartenenza seguendo il seguendo iter burocratico.
Dopo avere ottenuto il titolo di studio di dottore in ingegneria, se si desidera avviare una carriera da ingegnere, è necessario conseguire l’abilitazione all’esercizio della professione d’ingegnere superando l’esame di stato. Solo dopo aver superato l’esame di stato sarà possibile presentare domanda d’iscrizione all’ordine territoriale.
La domanda d’iscrizione deve:
- essere firmata dal richiedente;
- venire presentata alla Presidenza dell’Ordine Provinciale di appartenenza;
- deve essere scritta in carta bollata;
- alla domanda deve essere allegata la dichiarazione sostitutiva di certificazione, la ricevuta dimostrante il versamento della tassa di concessione governativa, la ricevuta di versamento del contributo d’iscrizione, le fotocopie del codice fiscale e del documento di riconoscimento.
Quanto costa iscriversi all’ordine degli ingegneri?
Iscriversi all’ordine degli ingegneri, in Italia, prevede dei costi che a grandi linee sono simili in tutto lo stivale. La differenza è data dai diversi ordini territoriali che infatti possono decider d’imporre variazioni di prezzo sulla base del mese in cui si presenta la domanda d’iscrizione.
Se escludiamo il costo fisso rappresentato dalla Tassa di Concessione Governativa, uguale in tutta Italia, di 168 euro, il costo dell’iscrizione dall’ordine varia da zero euro a un massimo di 240 euro.
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