La Regione Marche al Meeting di Rimini per parlare del post sisma
La Regione Marche al Meeting di Rimini per parlare del post sisma: la ricostruzione non è un fatto solo economico ma anche culturale
“Partecipiamo al Meeting perché abbiamo bisogno di un luogo dove parlare, ragionare e confrontarci anche sul tema del terremoto. Un evento che definisco di una grande “nudità”: ti toglie tutto e rimani solo tu. A tre anni da quel tragico 24 agosto e per rendervi conto delle dimensioni del fenomeno, vi dico soltanto che l’area del cratere del sisma ha una dimensione pari al 40% del territorio regionale”. Con queste parole l’assessore al Lavoro, alla Formazione e all’Istruzione Loretta Bravi ha affrontato ieri il tema della tragedia del sisma e delle opportunità di innovazione e ripartenza nel corso di un incontro al Meeting di Rimini al quale sono intervenuti anche Pietro Marcolini, presidente ISTAO (Istituto Adriano Olivetti), Claudio Pettinari, Rettore Università di Camerino, Francesco Balloni, Direttore CNA Ascoli Piceno, Luigi Passaretti presidente CNA Ascoli Piceno, Gino Sabatini presidente della Camera di Commercio delle Marche Omero Papi, presidente della Cassa di Sovvenzioni e Risparmio, Emilia Guarnieri presidente Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli.
“Ci sono tanti bandi, tante risorse europee che abbiamo unito a favore dei disoccupati, dei giovani, delle imprese ma questo fa poco clamore di fronte alla più grande catastrofe dal dopoguerra – ha proseguito l’assessore Bravi – C’è un’attività che è ripartita in modo molto forte e capillare e di questo siamo soddisfatti. Il presidente Ceriscioli in particolare, ma anche tutta la giunta a partire dall’assessore alla Protezione Civile Sciapichetti, hanno messo il massimo impegno sul territorio e a sostegno alla popolazione, ma c’è un fatto fondamentale e ringrazio il Meeting per aver acceso i riflettori di nuovo sul sisma: la ricostruzione non è un fatto meramente economico è un fatto culturale. Sta alla politica decidere se ricostruire i borghi e quindi snellire le procedure e assumere più personale. In questo periodo non possiamo più sentirci abbandonati e chiediamo che la governance regionale venga appoggiata da quella nazionale”.
“Senza le persone non c’è nessun disegno realistico – ha sottolineato il presidente Istao Marcolini – Nell’area del sisma sul costone appenninico da Ascoli a Fermignano ci sono 90 mila addetti alla manifattura. Ci sono molte realtà che hanno risposto ai bandi ben al di sopra delle aspettative e anche quelli che sono in corso di svolgimento fanno sperare in un nuovo sviluppo. Ora c’è il rischio che tale problema venga dimenticato mentre è necessario che la ricostruzione post sisma venga posta nuovamente al centro dell’azione di governo”.
Anche secondo il Rettore Pettinari “è importante riaccendere i riflettori sul tema del terremoto. La parola terremoto manca da troppo tempo dal dibattito politico parlamentare e forse non è più neanche in agenda. Non c’è niente che fa più male riparlare di quell’evento e di quello che abbiamo fatto dopo. Camerino ha il 75% del livello di danno. Dobbiamo cercare di creare quei presupposti che possono evitare lo spopolamento”. Tema centrale del convegno è stato il Progetto della Cittadella delle Attività Produttive, progetto realizzato in collaborazione con la CNA di Ascoli Piceno, grazie alla Solidarietà di Pirelli e della Cassa di Sovvenzioni e Risparmio fra il personale della Banca d’Italia. In proposito il direttore Cna di Ascoli Balloni ha detto: “Quello che c’è stato tra noi e la Regione Marche penso che sia stato un positivo esempio di sinergia.
Dopo i terremoti che hanno colpito le nostre zone abbiamo sollecitato grazie al nazionale della Cna di coinvolgere importanti realtà italiane. Dopo la realizzazione della Cittadella delle Attività Produttive la Cna continua a supportare le aziende, perché in questo modo dimostriamo che non vogliamo piangerci addosso e con questi progetti dobbiamo permettere agli abitanti di Arquata di tornare a vivere e a lavorare nel proprio territorio. Però c’è ancora molto e da fare e per dare un’idea vi dico che prima del terremoto ad Arquata del Tronto c’erano 160 partite Iva attive oggi ce ne sono 31”.
Il presidente Cna Ascoli Passaretti ha affermato: “Come Cna ci siamo attivati subito per fare un monitoraggio sulle esigenze delle aziende che avevano subito danni. L’obiettivo era quello di ricreare un primo nucleo di economia. Le problematiche ci sono ancora, ma le aziende che operano nella Cittadella hanno raggiunto un risultato importante: sono ripartite”.
“Abbiamo supportato – ha detto il presidente della Camera di Commercio delle Marche Sabatini – la realizzazione della Cittadella.
La Camera di Commercio ha messo in campo 800 mila euro per la ricostruzione e stiamo aiutando le aziende edili a ottenere le certificazioni”.
Papi, presidente della Cassa di Sovvenzioni e Risparmio fra il personale della Banca d’Italia ha aggiunto: “Da uno studio della Banca d’Italia è emerso che sono le aziende medio piccole a subire le ripercussioni più pesanti da eventi catastrofici e questo ci ha indotto a supportare concretamente questo progetto”.
In conclusione la presidente Fondazione Meeting Guarnieri ha commentato: “Ripartire è un tema legato alla vita. Le testimonianze di oggi ci richiamano all’azione, ci fa fare i conti con le cose ancora da fare. Per fortuna che ci sono persone che fanno e grazie a questo si sta costruendo e anche innovando”.
I progetti di ricerca Al mattino nello stand della Regione Marche si era parlato di Salute e Benessere con le aziende beneficiarie del bando finanziato con fondi POR MARCHE FESR 2014-2020. Come evidenziato dall’assessora alle Attività produttive Manuela Bora, “la Regione Marche ha stanziato 10 Meuro per finanziare progetti di ricerca e sperimentazione in ambiti legati alla tema della salute e benessere e grazie a questo bando, lanciato nel 2016, sono stati finanziati 8 progetti che permetteranno di innovare il sistema sanitario assistenziale rendendo i servizi più efficienti e riducendo i costi della sanità regionale” Il primo progetto è stato introdotto dall’Ing. Ilaria Ercoli con questa domanda “Sapete quanto può pesare un bambino nato pretermine? “.
Un bambino nato pretermine può pesare circa 350 gr ed ha una superficie corporea pari a quella di una mano adulta. E’ quindi fragile e vulnerabile ed ha bisogno di un costante monitoraggio dei parametri vitali. Il progetto SINC (System Improvement for Neonatal Care) ha messo insieme un partenariato pubblico privato per sviluppare una culla smart in grado di monitorare anche da remoto lo stato di salute di questi bambini. Il partenariato è costituito dalle imprese JEF SRL di Civitanova Marche, capofila, MAC di Recanati, RICO srl di Castelfidardo, Ginevri di Albano Laziale che per collaborare a questo progetto ha localizzato una sua unità produttiva nella Marche. La sperimentazione attualmente in corso si sta svolgendo presso il reparto di neonatologia dell’Ospedale Salesi di Ancona diretto dal Prof. Carnielli. Il know how scientifico è a cura dell’Università Politecnica delle Marche
“Un esempio virtuoso – sottolinea l’assessora Bora – che il bando ha stimolato e che ha anche attirato nel nostro territorio una delle aziende del Lazio altamente specializzata nel settore delle apparecchiature elettromedicali per la neonatologia. Il progetto TREE (Thailored Rehabilitation for the Engagement and Empowerment of chronically disabled people) è stato introdotto da Maria Gabriella Ceravolo Direttore della Clinica di Neuroriabilitazione dell’ Azienda Ospedaliero Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona, che sta curando la parte relativa alla sperimentazione. Il progetto TREE intende realizzare infatti strumenti innovativi quali una vasca per la riabilitazione in acqua, applicazioni smart per facilitare l’esercizio riabilitativo e una carrozzina intelligente per soggetti con disabilità del movimento. Il partenariato pubblico privato che sta realizzando questo ambizioso progetto è composto dall’impresa Picchio srl, di Ascoli Piceno, dalla HP composite di Ascoli Piceno, Roxor di Ascoli Piceno, Meta srl di Ancona, 4D Engineering di Civitanova Marche, Isidori ventilazioni di Fermo e dal consorzio Genera SCARL di Ascoli Piceno, presente all’incontro con Emidio Albanesi che ha riassunto i punti di forza e le opportunità future che possono generare collaborazioni come queste. Sono intervenuti per raccontare il progetto anche due giovani ingegneri che sono stati assunti grazie al bando regionale. La sperimentazione sugli utenti di questi presidi verrà effettuata in strutture pubbliche come la clinica di neuro riabilitazione degli Ospedali Riuniti di Torrette e da altre strutture di riabilitazione private come il centro di riabilitazione Myolab di Jesi e il Picchio consorzio di cooperative sociali cattoliche di Ascoli Piceno. L’incontro si è concluso con gli spunti di Marco Marcatili di Nomisma che ha evidenziato numeri alla mano l’opportunità per la Regione Marche di continuare a concentrare risorse ed interventi nell’innovazione del settore socio sanitario perché, se le azioni intraprese portano alla realizzazione di progetti come questi, ci sono tutte le condizioni per puntare su un nuovo motore di sviluppo della Regione Marche.