sabato, Aprile 20, 2024
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Attualità

Il Governo continua a considerare i liberi professionisti come una mucca da mungere

La solita manovrina sulle spalle dei liberi professionisti. Ancora una volta, l'ennesima volta, il governo torna a spremere gli studi professionali e le imprese con il solo intento di “fare cassa”.

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La solita manovrina sulle spalle dei liberi professionisti. Ancora una volta, l’ennesima volta, il governo torna a spremere gli studi professionali e le imprese con il solo intento di “fare cassa”. In Commissione Bilancio della Camera, il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, ha espresso la profonda delusione di tutti i professionisti di fronte a un provvedimento che sembra «non voler tenere conto della realtà dell’attività professionale».

Sul banco degli imputati sale lo split payment che è stato esteso ai professionisti, già soggetti alla ritenuta alla fonte a titolo di imposta sul reddito. Una misura che fa acqua da tutte le parti. “I compensi dei professionisti sono soggetti a fatturazione elettronica, quindi sono tracciati sotto ogni profilo e agevolmente individuabili” ha detto Stella. “In questo caso il contrasto all’evasione fiscale è una spiegazione che può andar bene al massimo in qualche talk-show televisivo”.

“La manovra correttiva porterà una riduzione delle entrate e della liquidità disponibile degli studi professionali, già decurtate dalle ritenute d’acconto” ha sottolineato Stella “Effetti che possono pregiudicare gli investimenti indispensabili per rilanciare le attività professionali”.

 

Confprofessioni ha mosso altri rilievi in merito alle modifiche che hanno ridotto i tempi delle registrazioni delle fatture Iva e alle nuove misure di compensazione. «Siamo di fronte a un intervento lacunoso e improvvisato, che spiazza le professioni poco chiare e crea disagi e oneri per i cittadini» ha concluso Stella. «Appare inevitabile una proroga dell’entrata in vigore delle nuove norme e, in ogni caso, si rende necessaria una circolare esplicativa dell’Agenzia delle Entrate per dirimere i dubbi del provvedimento».

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