BIM: al via la consultazione sul decreto Mit
Il testo del provvedimento che attua l'ar. 23 del nuovo Codice appalti è in consultazione fino al 3 luglio 2017
Il Nuovo Codice degli Appalti ha introdotto, come previsto da direttiva europea, l’obbligatorietà di metodi e strumenti elettronici specifici, quali quelli di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture, nella progettazione. Questo al fine di razionalizzare le attività di progettazione e delle connesse verifiche, andando a migliorare e snellire processi che fino ad oggi hanno influito su tempi e modi di partecipazione agli appalti.
Il testo che prevede questa profonda innovazione e predisposto dalla specifica Commissione istituita dal Mit è ora in consultazione sul sito del ministero, prima di essere chiuso come decreto attuativo.
La modellazione elettronica è un cambio di paradigma nel comparto Costruzioni consentirà inoltre di razionalizzare la spesa per investimenti, internazionalizzare Professionisti ed Imprese e contribuirà a rendere efficiente e trasparente il settore.
Il processo è noto e già applicato come BIM – Building Information Modeling (Modello di Informazione di un Edificio): è un modello per ottimizzare, tramite la sua integrazione con metodi e strumenti elettronici specifici, la progettazione, realizzazione e gestione di costruzioni in ambito di edilizia e infrastrutture. Tramite esso tutti i dati rilevanti di una costruzione e presenti in ogni fase del processo devono risultare disponibili in formati digitali aperti e non proprietari.
Il MIT, dando attuazione a quanto indicato all’articolo 23 del Codice dei contratti pubblici (Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n.50) ha istituito, con decreto ministeriale n. 242 del 15 luglio 2016 e n. 297 del 31 agosto 2016, una Commissione, composta da rappresentanti delle amministrazioni pubbliche, del mondo accademico e della rete nazionale delle professioni dell’area tecnico-scientifica , con il compito di individuare le modalità e i tempi di progressiva introduzione dei predetti metodi e strumenti elettronici.
La Commissione ha avviato, come prima fase di ascolto, un’attività di coinvolgimento attraverso la predisposizione di un apposito questionario e l’audizione degli stakeholder, terminata con la costruzione di una proposta finalizzata all’adozione del decreto.