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Gabriele Scicolone nuovo Presidente OICE

L'ing. Gabriele Scicolone è stato eletto nuovo Presidente OICE per il triennio 2016-2018 dall'Assemblea degli Associati

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L’ing. Gabriele Scicolone è stato eletto nuovo Presidente OICE per il triennio 2016-2018 dall’Assemblea degli  Associati svoltasi nei giorni scorsi a Roma. Romano, 44 anni, laureato in ingegneria meccanica presso La Sapienza a Roma; dal 2010 è Amministratore Delegato delle Società del Gruppo Artelia in Italia presso le quali ha passato gli ultimi quindici anni di carriera.

Il nuovo presidente Oice si è occupato di svariati progetti di costruzione nei settori oil&gas e in vari comparti del “real estate”, cooperando con molteplici investitori e Clienti di rilevanza internazionale contribuendo alla significativa crescita del Gruppo in Italia.

Scicolone, Consigliere OICE dal 2014, subentra nelle sue funzioni di Presidente all’ing. Patrizia Lotti che è stata alla guida dell’Associazione dal luglio 2013.

Nel suo intervento programmatico esposto in Assemblea, il nuovo presidente OICE ha sottolineato la necessità di riposizionare l’ingegneria organizzata italiana nel ruolo che le spetta nell’ambito della “filiera del progetto” e come il momento sia propizio per i lavori di revisione del codice appalti in atto in questi mesi da parte del legislatore, con il supporto delle Associazioni di categoria della filiera tra le quali OICE; lavoro che sta producendo risultati che possono rilanciare la professionalità dei tecnici italiani e contribuire a riequilibrare un mercato negli ultimi anni defatigato da regole difficili e non equilibrate.

Altro asse portante del programma del neopresidente è indubbiamente l’internazionalizzazione delle società di ingegneria italiane

 

“Molto c’è da fare” ha dichiarato Gabriele Scicolone “per recuperare il ritardo in un mercato dominato da veri e propri giganti pronti a cogliere le enormi opportunità rappresentate dai mercati emergenti e che conoscono in questi decenni la grande crescita economico-demografica. L’ingegneria italiana è tuttora apprezzata nel mondo e di qualità paragonabile a quella dei grandi competitor internazionali; bisogna operare per permetterle di giocare le proprie partite con pari mezzi e dignità”.

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