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Esonero contributivo ingegneri, per i commercialisti si tratta di fallimento conclamato

Sono solo 161 milioni di euro i fondi utilizzati per l’esonero contributivo ingegneri e liberi professionisti.

Esonero contributivo ingegneri, per i commercialisti si tratta di fallimento conclamato
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Esonero contributivo professionisti, a fronte del miliardo stanziato impiegati solo 161 milioni i fondi utilizzati per finanziare le agevolazione previste dalla norma sull’esonero contributivo professionale. Per Marco Cuchel, presidente nazionale dell’Associazione Commercialisti, questi numeri sono la fotografia di un fallimento organizzativo.

In questo articolo:

  1. Cosa fare con le risorse non utilizzate previste per l’esonero Contributivo?
  2. Ingegneri e liberi professionisti: lo stato delle professioni dopo due anni di pandemia.
  3. Sei un ingegnere? La tua professione richiede un aggiornamento continuo?

Sono solo 161 milioni di euro i fondi utilizzati per l’esonero contributivo ingegneri e liberi professionisti.

I commercialisti italiani puntato il dito contro la norma che ha regolamentato l’accesso alle agevolazioni dell’esonero contributivo. Secondo Cuchel, presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti, si tratta di un fallimento annunciato in quanto fin dall’inizio si sono paventati diversi dubbi sulla possibilità che la norma sull’esonero contributivo potesse funzionare e permettere a una vasta platea di professionisti di accedere all’agevolazione.

Cosa fare con le risorse non utilizzate previste per l’esonero Contributivo?

Del miliardo di euro stanziato per finanziare le agevolazioni, a oggi, risulta utilizzato solo una minima parte, 161 milioni di euro.

“Ciò che ora è importante – ha dichiarato il presidente nazionale dell’associazione commercialisti – è che i fondi restanti (poco più di 800 milioni di euro ndr) non debbano essere sprecati o utilizzati per finanziare altre iniziative. Noi auspichiamo che le risorse avanzate rimangano stanziate per agevolare e aiutare i professionisti e per progettare soluzioni capaci di sostenere tutto il comparto delle libere professioni”.

Ingegneri e liberi professionisti: lo stato delle professioni dopo due anni di pandemia.

Negli ultimi 24 mesi il settore delle libere professioni è stato scosso dalla crisi. Ciononostante i liberi professionisti, tra cui migliaia d’ingegneri e progettisti, non sono stati oggetto di particolari aiuti.

“Ricordiamo poi– punta il dito Cuchel – come l’intero settore dei liberi professionisti sia stato escluso inspiegabilmente da diverse modalità d’agevolazione, come, ad esempio, il piano voucher per la connettività (Decreto Mise del 23.12.2021) dedicato alla digitalizzazione e ai servizi a banda ultralarga”

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