Verso un Manifesto europeo dei professionisti
Il Ceplis a Roma per l'assise del Comitato economico e sociale europeo
In Europa lavorano 47 milioni di professionisti, il 22% della popolazione attiva. Le libere professioni, quindi, svolgono “innegabilmente” un ruolo chiave nelle nostre economie e nella nostra società. Con queste premesse si è aperto oggi a Roma, presso la sala Protomoteca del Campidoglio, la riunione straordinaria del Gruppo III (Interessi diversi) del Comitato economico e sociale europeo (Cese), dal titolo “Le libere professioni, una leva per lo sviluppo dell’Europa. Verso un manifesto europeo dei professionisti”, che ha visto la partecipazione attiva di Confprofessioni e del Ceplis (Consiglio europeo delle professioni liberali).
Al centro dei lavori le sfide che devono affrontare i professionisti e gli obiettivi che devono raggiungere nel prossimo futuro. La cerimonia di inaugurazione è stata aperta da Luca Jahier, presidente del Gruppo III del Cese, che ha ricordato come «Le libere professioni erano già menzionate nel Trattato di Roma, firmato 60 anni fa. Oggi vogliamo rinnovare questo impegno e offrire un contributo concreto per le libere professioni, in modo che possano sviluppare tutto il loro potenziale nell’Unione europea nel corso dei prossimi anni».
Numerose le personalità intervenute all’assise del Cese, da Virginia Raggi, Sindaca di Roma ad Antonio Tajani, Presidente del Parlamento Europeo; da Angelino Alfano, Ministro degli Affari Esteri a Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro. E ancora da Giovanni Maria Flick, Presidente Emerito della Corte Costituzionale al Presidente del Cnel, TizianoTreu. Nel corso dei lavori, Arno Metzler, vicepresidente del gruppo III, ha illustrato le linee principali del progetto per il “Manifesto europeo dei professionisti”.
I lavori si sono articolati su tre sessioni. La prima “Le professioni liberali come elemento chiave per lo sviluppo dell’Unione europea”, ha messo al centro del dibattito il contributo delle professioni allo sviluppo dell’Unione europea in termini di crescita economica, di occupazione e di inclusione sociale, con particolare riferimento ai giovani e alle donne.
Tema della seconda sessione di lavoro “La regolamentazione delle professioni liberali in Europa – tra mercato e tradizioni costituzionali comuni”, presieduta da Rudolf Kolbe, membro del gruppo Attività diverse e presidente del Ceplis, dove si è discusso appunto sulla regolamentazione delle libere professioni in Europa e, in particolare, su come conciliare gli obblighi imposti dal mercato interno e dalla concorrenza con le garanzie etiche di indipendenza e d’interesse pubblico nell’esercizio di una professione.
La terza sessione dei lavori ha visto al centro il tema “La tutela e la dignità delle professioni liberali in Europa”, dove si è discusso su temi trasversali quali il riconoscimento di una equa retribuzione, dell’indipendenza professionale, della qualità dei servizi, ma anche il “Valore etico, sociale e di libero pensiero delle professioni” al centro dell’intervento del direttore generale del Ceplis, Theodoros Koutroubas.