Una nuova cultura antisismica: “prevenzione e screening degli edifici esistenti”
Il recentissimo “terremoto” in provincia di Treviso ha indotto gli ingegneri veneti a lanciare un appello affinché si lavori ad un n uovo tipo di cultura antisismica
“Una nuova cultura antisismica accompagnata da maggiore prevenzione e da uno screening completo degli edifici esistenti”. È quanto ha reso noto , attraverso una nota stampa ufficiale l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.
Il motivo, l’input, per questo tipo di esternazione, la scossa (lieve) di terremoto che nei giorni scorsi ha interessato la zona del Piave. La scossa, come riporta il quotidiano online Quotidiano.Net è stata accompagnata da un forte boato che ha procurato allarme nella popolazione ma nessun danno.
Un evento, certamente non drammatico e neppure paragonabile ala catastrofe nepalese, che comunque ha portato la Federazione dell’Ordine degli Ingegneri del Veneto a proporre un immediato screening degli edifici esistenti.
“Come ingegneri abbiamo più volte constatato come non sia il terremoto, l’evento sismico in sé, la prima causa di mortalità” ha affermato Gian Pietro Napol presidente della Foiv dalle pagine di Quotidiano.Net “ ma sono i crolli dovuti ad edifici costruiti senza adeguata attenzione ai criteri di prevenzione antisismica la principale causa di mortalità”
Prevenzione antisismica dunque è per gli ingegneri veneti la parola chiave per salvare in futuro migliaia di vite umane.
“Come categoria ci sentiamo impegnati in prima persona in questo senso” ha concluso la sua dichiarazione pubblica Napol “per questo abbiamo proposto alla Regione e alle associazioni di categoria uno screening delle condizioni degli edifici esistenti, propedeutico alla valutazione della vulnerabilità sismica e alla definizione degli interventi da realizzare per la mitigazione del rischio. In Veneto ci sono zone con pericolosità sismica maggiori di altre, in modo particolare tutta la fascia pedemontana veneta che dal Cansiglio arriva fino all’alto vicentino e al veronese“.