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Edilizia

Un interrogazione parlamentare sul calcestruzzo

Un'interrogazione parlamentare solleva il problema storico della qualità nella produzione industrializzata del calcestruzzo

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Unacea condivide le preoccupazioni manifestate nell’interrogazione parlamentare presentata lo scorso 17 marzo riguardo alla qualità del calcestruzzo prodotto industrialmente. Riferendosi ai molti e spesso drammatici cedimenti strutturali riportati nelle notizie di cronaca, nell’interrogazione parlamentare si afferma che:

 “una delle cause è certamente da ricercare nell’impiego di calcestruzzo non rispondente ai requisiti di progetto e la cui scarsa qualità dipende anche e in buona parte dalle modalità con cui il calcestruzzo viene prodotto; gli studi effettuati dall’Istituto italiano per il calcestruzzo circa le differenze qualitative tra il calcestruzzo preconfezionato, prodotto mediante mescolatore fisso in impianto e quello prodotto mediante carico diretto in autobetoniera, evidenziano come l’adozione di un mescolatore fisso garantisca il raggiungimento di un grado di omogeneizzazione del calcestruzzo più elevato e quindi di un miglior spandimento ed una quasi totale idratazione del cemento impiegato evitando, durante la posa in opera, la formazione di nidi di ghiaia o agglomerati di cemento.”

Unacea ha in molte circostanze denunciato che nel nostro paese l’85% del calcestruzzo è ancora prodotto a secco nell’autobetoniera, saltando il processo di mescolazione nell’impianto. La diffusione di questa pratica è frutto di leggi e linee guida, esaustive nella fase di definizione delle miscele, nella scelta dei componenti, nei risultati prestazionali e nel controllo a opera eseguita, ma deficitarie e contraddittorie sul versante del confezionamento e della mescolazione.

Di contro, in paesi europei quali Francia, Germania, Paesi Bassi (ma anche non europei quali Algeria, Arabia Saudita ed Emirati Arabi) l’utilizzo del mescolatore nella produzione industrializzata di calcestruzzo è pressoché esclusivo.

 

Oltre all’aspetto della sicurezza, l’utilizzo del mescolatore negli impianti ha vantaggi sia ambientali che economici. Grazie a un utilizzo più efficiente del cemento il mescolatore contribuisce in maniera sostanziale alla riduzione dell’emissione di anidride carbonica. Inoltre a fronte dell’investimento iniziale, l’utilizzo del mescolatore permette ingenti risparmi economici grazie a un impiego più efficiente degli ingredienti, al risparmio di carburante delle autobetoniere e alla minore usura delle stesse. Unacea chiede con forza che su un tema che riguarda la sicurezza dei cittadini e l’ambiente il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti possa dare una risposta e si mette a disposizione per individuare in tempi brevi le misure da introdurre per eliminare la dannosa anomalia italiana riguardante la produzione a secco di calcestruzzo.

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