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Stop all’acciaio cinese, in arrivo dall’unione europea una serie di dazi doganali

Dopo il granito l’unione europea dichiara guerra all’acciaio cinese, dazi doganali dal 10% al 25 % per i laminati cinesi

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Stop all’acciaio cinese, in arrivo dall’unione europea una serie di dazi doganali

Dopo il granito l’unione europea dichiara guerra all’acciaio cinese, dazi doganali dal 10% al 25 % per i laminati cinesi

I dazi doganali istituiti dall’unione europea “contro”l’acciaio cinese andranno dal 10,9% al 25,2% e riguarderanno i laminati a freddo di acciaio inossidabile provenienti da Cina e Taiwan. La misura, richiesta espressamente da Eurofer, è al momento provvisoria ma diversi rumors provenienti dai palazzi di Bruxelles sembrano confermare la possibilità che diventi permanente.

Dopo le misure prese nel mercato del granito, eclatanti i casi registratisi in Italia nel corso degli ultimi anni, e del fotovoltaico, ora è la volta dell’acciaio cinese e taiwanese a finire sul banco degli imputati da parte dell’unione europea.

Come anticipato da diverse testate giornalistiche, l’Unione Europea ha deciso infatti di imporre dazi antidumping sull’import di acciaio cinese e taiwanese. La misura è scattata lo scorso 26 marzo con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’unione europea e prevede dazi fino al 25,2% sulle provenienze cinesi e fino al 12% su quelle di Taiwan.

La misura, della durata di sei mesi,  sembra dover essere provvisoria, ma una decisione definitiva sarà presa solo al termine dell’inchiesta antidumping aperta lo scorso giugno da Bruxelles su richiesta di alcune aziende europee rappresentate dall’associazione europea dei produttori di acciaio.

L’accusa mossa da EUROFER puntava il dito sul fatto che secondo alcune indagini da Cina e Taiwan sarebbero arrivati nel 2013 nella Ue, a prezzi illecitamente bassi, prodotti di acciaio inox per complessivi 620 milioni di euro, coprendo il 17% del mercato. 

Come riportato una decisione definitiva si potrà avere solo al termine del procedimento legale aperto dall’unione europea, ma di  certo si può comunque affermare che le esportazioni di acciaio cinese prodotto in terreno cinese verso l’Europa hanno subito, secondo i dati diffusi dalla Commissione Ue, una decisa impennata, circa il 70% in più dal 2010.

 

Nello stesso tempo la produzione europea è invece scesa del 5%, l’occupazione dell’11% e gli investimenti del 17%. Dati che hanno portato la federazione europea dei produttori di acciaio a scagliarsi contro un mercato sempre più globale e sempre meno capace di tutelare, a sentire le recriminazioni non prive sicuramente di fondamento di EUROFER, le realtà locali europee nei confronti delle aziende e dei prodotti provenienti dall’Asia. 

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