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Stato legittimo e cambi di destinazione d’uso: cosa cambia con il Decreto Salva Casa

Esame del Decreto Salva Casa: oltre 500 emendamenti propongono semplificazioni edilizie, tra cui il recupero dei sottotetti e nuove norme per le installazioni esterne.

Stato legittimo e cambi di destinazione d’uso: cosa cambia con il Decreto Salva Casa
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Stato legittimo e cambi di destinazione d’uso: cosa cambia con il Decreto Salva Casa. Il processo di conversione in legge del Decreto Salva Casa, noto come DL 69/2024, sta entrando nella sua fase cruciale, con l’obiettivo di semplificare le normative edilizie e urbanistiche. Attualmente, il testo è sotto esame della Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera, dove sono stati presentati oltre 500 emendamenti. Tra questi, alcuni sono stati segnalati per avere maggiori possibilità di approvazione. Ecco le principali proposte.

Esame del Decreto Salva Casa: oltre 500 emendamenti propongono semplificazioni edilizie, tra cui il recupero dei sottotetti e nuove norme per le installazioni esterne.

  1. Caratteristiche delle installazioni già semplificate dal decreto, come tende da sole, tende esterne e pergole con telo retrattile
  2. Immobili ante 1977
  3. Emendamenti cambi destinazione d’uso
  4. Sei un ingegnere? La tua professione richiede un aggiornamento continuo?

Un emendamento propone di permettere il recupero dei sottotetti anche quando le dimensioni del lotto non rispettano le distanze minime previste tra edifici e confini, come stabilito dalle leggi regionali.

Due emendamenti discutono l’estensione ai porticati interni alla norma che consente di chiuderli con VEPA in edilizia libera, proponendo di escludere i porticati soggetti a diritti di uso pubblico o servitù di uso pubblico e quelli situati nei fronti esterni degli edifici prospicienti vie pubbliche o altri spazi pubblici.

Caratteristiche delle installazioni già semplificate dal decreto, come tende da sole, tende esterne e pergole con telo retrattile

Altre proposte modificano le caratteristiche delle installazioni già semplificate dal decreto, come tende da sole, tende esterne e pergole con telo retrattile, e aggiungono nuovi elementi alla lista, tra cui pergole coperte da vetro e finestre per tetti.

Si suggerisce che lo stato legittimo di un immobile possa essere stabilito anche tramite il certificato di abitabilità o agibilità, rilasciato dopo una verifica idonea dell’esistenza del titolo abilitativo, integrato con eventuali titoli successivi che hanno autorizzato interventi parziali.

Un’altra proposta stabilisce che lo stato legittimo dell’immobile possa essere confermato dai titoli edilizi in sanatoria, rilasciati anche dopo una richiesta di condono edilizio, tolleranze costruttive ed esecutive, o regolarizzazioni delle difformità con sanzioni pecuniarie, certificate da un tecnico abilitato.

Immobili ante 1977

Per gli immobili costruiti prima del 1977, altri documenti idonei a certificare lo stato legittimo possono essere le planimetrie catastali originali. Per le varianti realizzate durante la costruzione di questi immobili, si propongono forme semplificate di regolarizzazione delle parziali difformità.

Un emendamento propone di permettere l’uso dei locali interrati e seminterrati per servizi alla clientela e attività complementari a quelle alberghiere, previa presentazione di una Scia.

Emendamenti cambi destinazione d’uso

Le proposte emendative sui cambi di destinazione d’uso vedono la maggioranza cercare di semplificare ulteriormente le procedure, mentre le opposizioni cercano di porre limiti, come restrizioni alle trasformazioni di locazioni di lunga durata in locazioni turistiche brevi.

La maggioranza propone anche di ridurre il perimetro delle variazioni essenziali, ampliando quello delle difformità parziali per cui è consentito l’accertamento di conformità semplificato, facilitando così l’ottenimento della sanatoria edilizia prevista dal Decreto Salva Casa.

Alcuni emendamenti chiedono di aumentare la sanzione per chi richiede la sanatoria dal doppio al triplo dell’aumento del valore venale dell’immobile conseguente agli interventi. Si propone di aggiungere ulteriori tolleranze esecutive, come la roto-traslazione di modesta entità dell’edificio e le tolleranze costruttive per immobili già agibili, ed eliminare il termine del 24 maggio 2024.

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