Sensori wireless per infrastrutture pubbliche sicure
Un team europeo ha sviluppato un sistema di sensori wireless per monitorare la sicurezza delle grandi infrastrutture.
Un team europeo ha sviluppato un sistema di sensori wireless per monitorare la sicurezza delle grandi infrastrutture. Oramai è tristemente noto, i grandi edifici pubblici possono essere colpiti da terremoti, frane o anche da semplici difetti di costruzione, tute premesse che possono generare dei crolli infrastrutturali.
Per evitare che questi pericoli diventino sempre più frequenti nel prossimo futuro, un team di scienziati europei facenti parte del progetto GENESI sta realizzando dei sensori wireless che saranno in grado di monitorare costantemente le strutture cosi da prevenire possibili tragedie.
Una tecnologia in parte già esistente ma che allo stesso tempo si differenzia per alcuni particolari innovativi. Rispetto alla tecnologia attuale infatti, i sensori wireless progettati da GENESI non costituiscono un tecnologia invasiva e allo stesso tempo non comportano neppure elevati costi di installazione e manutenzione.
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I sensori wireless made in GENESI sono alimentati tramite batteria e possono essere installati anche in zone isolate e sprovviste di allaccio alla rete elettrica
Attualmente questa tecnologia è stata convalidata in due soli cantieri edili: la nuova linea B1 della metropolitana di Roma e il ponte Pont de la Poya a Friburgo, in Svizzera.
Nella metropolitana romana, segmenti di calcestruzzo del rivestimento finale del tunnel, attrezzati con sensori GENESI, sono stati messi direttamente accanto alla fresa meccanica a piena sezione per misurare parametri come tensione, temperatura e deformazione in tempo reale. I dati sono stati successivamente immessi, per mezzo di protocolli a basso consumo di energia , in un pannello di controllo monitorato da ingegneri e geologi impegnati nel progetto. I professionisti hanno potuto controllare se la perforazione veniva fatta in condizioni di sicurezza per i lavoratori e per i passeggeri della metropolitana.
Durante la costruzione del ponte svizzero, invece, circa 25 sensori hanno misurato parametri come la tensione sui piloni, il trasferimento della portata, il vento, la temperatura e il livello dell’acqua.