Bonus fiscali e responsabilità professionale del tecnico
Bonus fiscali e responsabilità professionale: quando il tecnico recede dall’incarico e si perdono i benefici
Una controversia tra professionista e committente accende i riflettori sulla responsabilità dei tecnici professionisti nella gestione delle pratiche per ottenere i bonus edilizi. Il tribunale chiarisce i limiti delle prestazioni contrattuali.
Bonus fiscali e responsabilità professionale: quando il tecnico recede dall’incarico e si perdono i benefici
La responsabilità di un tecnico professionista per la perdita dei bonus fiscali è al centro di un caso giudiziario che ha sollevato interrogativi sul ruolo tecnico e sulle aspettative del committente. Il focus si sposta sul comportamento del professionista e sulle disposizioni del contratto stipulato tra le parti.
Il recesso e il contenzioso legato ai bonus edilizi
Un tecnico, incaricato di una ristrutturazione completa, ha reclamato il pagamento delle somme pattuite per un progetto che prevedeva ampliamenti strutturali e adeguamenti di un edificio residenziale. Il contratto includeva attività preliminari, proposte di ristrutturazione, elaborati grafici, gestione delle pratiche edilizie, direzione lavori e redazione delle pratiche catastali. I pagamenti erano suddivisi in quattro tranche, in base allo stato di avanzamento lavori.
Il professionista ha deciso di recedere dall’incarico, chiedendo il saldo delle somme residue. Tuttavia, il committente ha rifiutato di pagare e ha avviato una richiesta di risarcimento, sostenendo che il professionista avesse abbandonato il progetto con negligenza e imperizia, causando la perdita dei benefici fiscali del sismabonus.
Il ruolo delle pratiche fiscali nei contratti tecnici
Il Tribunale di Rovereto, con la sentenza 295/2023, ha stabilito che il geometra non ha violato il contratto. Secondo i giudici, il professionista aveva svolto il proprio incarico rispettando gli accordi contrattuali e le norme tecniche, senza commettere inadempimenti.
Un aspetto chiave della sentenza riguarda la gestione delle pratiche fiscali. Non essendo esplicitamente indicata nel contratto, questa attività non rientrava nelle mansioni del professionista. Il tribunale ha sottolineato che, senza una clausola specifica, il committente non poteva legittimamente attendersi il supporto nella richiesta dei bonus edilizi.
I chiarimenti sui limiti contrattuali
La corte ha inoltre evidenziato che nei preventivi e nelle comunicazioni tra le parti non compariva alcuna menzione alla gestione delle agevolazioni fiscali. Il professionista, tramite scambi di messaggi, aveva già chiarito la sua indisponibilità a occuparsi delle pratiche per il sismabonus.
Di conseguenza, il tribunale ha ordinato al committente di saldare le somme richieste dal professionista e ha respinto la domanda di risarcimento. La sentenza rappresenta un precedente importante per definire le responsabilità dei tecnici, ribadendo che i compiti legati ai bonus edilizi devono essere espressamente concordati nel contratto.
Questo caso evidenzia l’importanza di contratti dettagliati e di una comunicazione chiara tra professionista e cliente per evitare fraintendimenti, specialmente su temi complessi come le agevolazioni fiscali.
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