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Primi passi per la banda ultralarga in Piemonte

Banda ultralarga in Piemonte: la Regione Piemonte ha definito il piano per far arrivare la banda ultralarga in tutto il territorio, anche nelle aree montane più isolate

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Banda ultralarga in Piemonte: la Regione Piemonte ha definito il piano per far arrivare la banda ultralarga in tutto il territorio, anche nelle aree montane più isolate: il cronoprogramma della Giunta regionale prevede la firma dell’accordo con il Ministero dello Sviluppo economico nelle prossime due settimane e la stipula delle convenzioni entro la fine di maggio.

Il soggetto attuatore sarà Infratel. Ai bandi saranno chiamati a rispondere gli operatori che realizzeranno l’infrastruttura passiva e che l’avranno in concessione per 25 anni. Sul piatto ci sono 500 milioni di euro: 284 milioni di finanziamento pubblico tramite i fondi europei, a cui se ne aggiungeranno almeno 200 di investimento privato. L’obiettivo è la copertura totale entro il 2018 secondo i criteri del Piano nazionale, ovvero copertura ad almeno 100 mbps per l’85 per cento della popolazione e copertura totale ad almeno 30 mbps.

La prima fase di avanzamento del piano è stata illustrata il 18 aprile in Giunta dall’assessore alle Attività produttive, Giuseppina De Santis.: “Interverremo con priorità in base ad alcuni criteri specifici, tra cui la maggiore densità di popolazione, la presenza di realtà produttive e di punti di interesse pubblico, e soprattutto la classificazione delle aree. La ratio dell’intervento pubblico è quella di mettere in condizione ogni territorio di poter avere pari condizioni per lo sviluppo. Abbiamo svolto un lungo lavoro di monitoraggio in questi mesi, nonché di serrata sensibilizzazione a livello nazionale, a garanzia delle risorse. Credo ci siano buone condizioni per poter centrare gli obiettivi previsti”.

D’altronde, come ha voluto sottolineare il presidente Sergio Chiamparino, “garantire l’accesso alla banda ultra larga in Piemonte al maggior numero di cittadini è per noi una assoluta priorità. La crescita economica di un territorio va di pari passo con l’innovazione tecnologica, che è indissolubilmente legata all’accesso a Internet e ai servizi online. C’è poi il grande tema dello sviluppo turistico delle nostre zone montane e collinari, sempre più legato al web, e dei rapporti fra cittadini e pubblica amministrazione che, grazie all’utilizzo sempre più diffuso dei canali telematici risultano snelliti e semplificati”.

 

Uno studio di fattibilità predisposto da Torino Wireless e Ernst&Young su incarico della Regione per rilevare la copertura attuata e pianificata degli operatori ed i fabbisogni in termini di utilizzo di servizi Ict delle imprese ha evidenziato con chiarezza l’esigenza di ulteriori interventi di sviluppo sul territorio, con particolare riferimento alle aree montane e più disagiate. Oggi solo il 2% della superficie, che comprende il 50% della popolazione, ricade in aree in cui gli operatori privati faranno investimenti diretti nei prossimi anni. L’accordo quadro Stato-Regioni prevede che i finanziamenti pubblici vengano ammessi esclusivamente sulle aree marginali, mentre nelle altre interverrà direttamente il mercato.

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