Edilizia

Pozzetti di ispezione guida completa a funzione, tipologie, materiali e corretta installazione

Pozzetto d’ispezione, a cosa serve, come si installa e quali materiali usare per garantire efficienza e durata nelle reti fognarie.

Pozzetti di ispezione guida completa a funzione, tipologie, materiali e corretta installazione
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Nel complesso sistema delle infrastrutture urbane, i pozzetti d’ispezione rappresentano un elemento spesso sottovalutato ma di importanza strategica. Queste strutture, invisibili agli occhi dei cittadini ma fondamentali per il corretto funzionamento delle reti fognarie, consentono di garantire sicurezza, efficienza e manutenibilità degli impianti sotterranei. Che si tratti di abitazioni private, edifici pubblici o impianti industriali, la presenza di pozzetti ben progettati e correttamente installati è essenziale per prevenire intasamenti, infiltrazioni e costosi interventi straordinari.

  1. A cosa serve un pozzetto d’ispezione?
  2. Tipologie principali di pozzetti d’ispezione
  3. Materiali e conformità
  4. Installazione: fasi tecniche
  5. Sei un ingegnere? La tua professione richiede un aggiornamento continuo?

Pozzetto d’ispezione, a cosa serve, come si installa e quali materiali usare per garantire efficienza e durata nelle reti fognarie.

Il pozzetto d’ispezione riveste un ruolo fondamentale nelle reti fognarie e negli impianti di scarico. Questa struttura interrata offre un accesso diretto alle condotte sotterranee, facilitando manutenzione, verifiche e pulizie. La sua presenza risulta cruciale per mantenere operative ed efficienti le infrastrutture di gestione delle acque reflue ed evitare costosi guasti.

L’importanza del pozzetto emerge anche dalle norme tecniche italiane e comunitarie: le dimensioni minime standard sono circa 1 m x 1,2 m, con interasse massimo tra pozzetti variabile tra 25 e 50 m nei condotti non praticabili o praticabili, rispettivamente; per collettori di sezione maggiore di 2 m, la distanza può arrivare a 150 m. Le norme UNI EN indicano anche criteri di manutenzione periodica dei sistemi fognari (UNI EN 12056‑5).

A cosa serve un pozzetto d’ispezione?

Permette agli operatori di intervenire sulle condotte per operazioni di controllo, riparazione o pulizia. È ideale per monitorare il flusso, individuando eventuali blocchi o anomalie. Inoltre, rappresenta un punto di raccordo tra diverse tubazioni, come nelle confluenze, svolgendo funzione di nodo essenziale.

Tipologie principali di pozzetti d’ispezione

  • Pozzetto di testata: all’inizio di un tronco fognario, punto di accesso iniziale e collegamento con reti esterne.
  • Confluenza/incrocio: dove più condotte si uniscono, utile per gestire flussi provenienti da direzioni diverse.
  • Pozzetto di salto: impiegato per variazioni di quota, gestisce dislivelli per evitare erosione interna.
  • Pozzetto d’angolo: posizionato nelle curve o deviazioni della rete, facilita manutenzione in punti critici (angoli).

Materiali e conformità

I pozzetti d’ispezione prefabbricati in calcestruzzo vibrocompresso garantiscono robustezza e tenuta idraulica, conformi alla UNI EN 1917 e dotati di guarnizioni EPDM integrate, certificate secondo la UNI EN 681‑1. Le versioni in PVC o HDPE offrono leggerezza, resistenza alla corrosione e facilità di installazione. L’uso del gres ceramico per rivestimenti interni è consigliato dove serve maggiore resistenza al contatto con liquidi fognari.

Installazione: fasi tecniche

  • Preparazione dello scavo: dimensionamento corretto in base alla grandezza del pozzetto e alla profondità delle tubazioni, con stabilità del fondo per evitare cedimenti.
  • Fondo di appoggio: in ghiaia compattata o getto di calcestruzzo per garantire stabilità e distribuzione dei carichi.
  • Posizionamento: il pozzetto deve essere livellato con precisione per assicurare il corretto deflusso delle acque.
  • Collegamento tubazioni: uso di guarnizioni in gomma EPDM o NBR per garantire tenuta e neutralizzare infiltrazioni. Corretta inclinazione delle condotte fondamentale per efficienza.
  • Riempimento e compattazione: impiego di materiali come sabbia o ghiaia, stratificati e compattati per evitare vuoti o cedimenti.
  • Installazione del chiusino: posizionamento a livello del terreno o leggermente rialzato. Chiusini conformi UNI EN 124 in ghisa, acciaio o calcestruzzo armato, con portata certificata oltre 300 kN.

È opportuno prevedere manutenzione periodica (pulizia, ispezioni e spurgo) per preservare la funzionalità, prevenire intasamenti e rispettare le normative ambientali – in particolare il D.Lgs. 152/2006 che disciplina gli scarichi domestici e industriali.

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