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Pensione ingegneri: il TAR di Roma rivaluta i montanti per le pensioni nella misura del 4,5%

La sentenza 9987/2020 del 1° ottobre a rivalutato nella misura del 4,5% i montanti per il calcolo della pensione ingegneri. Ministeri condannati a pagare.

Pensione ingegneri: TAR Roma rivaluta montanti pensionistici
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Pensione Ingegneri, cosa cambia con la pubblicazione della sentenza del TAR di Roma 9987/2020 del 1° ottobre?

L’argomento bolliva in pentola giù da diversi mesi, più o meno da quando Inarcassa aveva sollevato il problema aprendo un contenzioso avverso a Ministero del Lavoro e MEF.

Cosa cambia per la pensione degli ingegneri?

Da oggi, la pensione ingegneri (e architetti) vedrà una rivalutazione dei montanti pensionistici calcolati su una percentuale del 4,5. Un netto upgrade rispetto ai montanti pensioni del 1,5% indicati da MEF e Ministero del Lavoro per quanto riguardava le annualità 2014-2015.

La vicenda che ha portato il TAR Lazio a sentenziare sulla rivalutazione montanti pensione ingegneri nasce da una dura presa di posizione di Inarcassa che per tutelare i diritti di ingegneri e architetti aveva deciso di impugnare i provvedimenti di Ministero del Lavoro e Ministero delle Finanze che svolgendo legittimamente il loro ruolo di vigilanza avevano bocciato/rigettato una precedente delibera di Inarcassa che rivalutava (in aggiunta al 1.5 per cento garantito dalle norme contenute nel Regolamento Generale di Previdenza) del 3 per cento i contributi individuali versati dai professionisti nel corso delle annualità passate 2014-2015

Per quale motivo Inarcassa ha richiesto una rivalutazione aggiuntiva del 3 per cento?

Il motivo che ha spinto Inarcassa a deliberare in questo modo è da ricercare nella gravissima crisi che il settore dell’edilizia si è trovato (e in buona parta ancora affronta) ad affrontare.“

Una crisi – si legge nella nota stampa di Inarcassa – che ha progressivamente deteriorato il reddito professionale di ingegneri e architetti e quindi ha fatto diminuire la capacita di questi professionisti di poter versare i contributi previdenziali”.

Decisione rivoluzionaria o semplice rispetto delle norme?

Nonostante il contenzioso aperto contro “lo Stato” la delibera di Inarcassa non faceva altro che seguire le indicazioni dello stesso Regolamento Generale che, in caso di situazioni di emergenza, consente alla cassa previdenziale di procedere ad una rivalutazione delle percentuali relative ai montanti pensionistici.

Nonostante Inarcassa si fosse mosse all’interno delle sue competenze i Ministeri vigilanti si erano opposti alle delibera, scegliendo di procedere contro Inarcassa e (nella pratica) impedendo l’immediata attuazione. Il blocco ha provocato la reazione “piccata” di Inarcassa che ha scelto la strada del ricorso al TAR del Lazio.

Il tribunale amministrativo laziale, esaminata la questione, ha riconosciuto come legittime le motivazioni mosse da Inarcassa e ha conseguentemente annullato il provvedimento interministeriale e condannato i Ministeri al pagamento delle spese di giudizio.

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