Oice: allarme rosso per l’ingegneria
Allarme rosso per l'ingegneria, secondo i dati diffusi dalla presidente dell’Oice Patrizia Lotti, il 2015 rischia di chiudersi con un 11% in meno rispetto al 2014
Allarme rosso per il settore dell’ingegneria. Dopo i pesanti risultati dei mesi estivi, continua l’andamento negativo del mercato nel mese di ottobre: -23,0% in valore su ottobre 2014, che porta all’11,4% la perdita in valore dei primi dieci mesi del 2015 sugli stessi mesi del 2014. Questo, in estrema sintesi, è quanto emerge dall’aggiornamento al 31 ottobre dell’osservatorio OICE-Informatel sul mercato pubblico dei servizi di ingegneria e architettura.
Le gare per servizi di ingegneria e architettura rilevate nel mese di ottobre sono state 354, per un importo complessivo di 21,6 milioni di euro. Rispetto ad ottobre 2014 il numero dei bandi cresce del 2,6% mentre il loro valore, come detto, cala del 23,0% .
Nei primi dieci mesi del 2015 sono state indette complessivamente 3.267 gare, per un valore complessivo di 370,8 milioni di euro. Il confronto con lo stesso periodo del 2014 è negativo: mentre il numero delle gare sale del 5,4%, il loro valore scende dell’11,4%.
Continuano ad essere eccessivi i ribassi con cui le gare vengono aggiudicate: in base ai dati raccolti ad ottobre il ribasso medio sul prezzo a base d’asta, per le gare indette nel 2014, è al 29,9%. Le prime informazioni sulle principali gare indette nel 2015 e già aggiudicate ci danno un ribasso medio del 40,6%.
Allarme rosso per l’ingegneria italiana
“Il negativo risultato di ottobre avvalora i timori che abbiamo espresso nei mesi scorsi” ha dichiarato Patrizia Lotti, Presidente OICE, commentando i dati dell’osservatorio ”confermando il rallentamento degli investimenti in infrastrutture delle pubbliche amministrazioni; il calo riguarda sia le gare per servizi di ingegneria e architettura puri sia quelle di esecuzione di lavori e servizi di ingegneria e architettura (appalti integrati, finanza di progetto e concessioni). La situazione ci preoccupa in particolare modo perché senza un adeguato mercato domestico le nostre società, che hanno quasi un terzo del loro fatturato all’estero, non potranno reggere il confronto con la concorrenza straniera, peraltro sempre più agguerrita. I dati del 2014 avevano fatto sperare in una inversione di tendenza dei trend degli ultimi anni quando, fra il 2010 e il 2013, avevamo registrato una riduzione in valore del 37,4%. Con il 2014” ha continuato il Presidente OICE “avevamo recuperato il 28,6% sul 2013 e quindi ci aspettavamo che questi risultati fossero consolidati quest’anno. Invece, se il trend rimarrà più o meno lo stesso di questi ultimi mesi, si andrà verso una nuova riduzione del mercato stimabile, ad oggi, in circa l’11 %. Anche i primi parziali dati sui ribassi medi del 2015, che aumentano dal 30% al 40%, sono la dimostrazione delle difficoltà di chi opera in un mercato sempre più asfittico. L’auspicio è che in prospettiva si possano dare segnali univoci di ripresa degli investimenti e in tale senso l’OICE non può che salutare con favore la proposta inserita nella cosiddetta legge finanziaria di superare il patto di stabilità, in modo da liberare risorse per investimenti da parte degli enti locali, un settore della Pubblica Amministrazione che ha ridotto clamorosamente gli investimenti in conto capitale, ma è riuscito a fare salire la spesa in conto corrente, vero e proprio esempio di spending review al contrario.
“A questo deve accompagnarsi anche qualche scelta normativa forte e determinata per creare più mercato” ha concluso la Lotti “la delega appalti si muove in questa direzione accogliendo le nostre proposte sull’incentivo del 2%, da togliere alla progettazione e spostare su programmazione e controllo, che si spera possa ridurre quel miliardo di progettazione interna alla P.A. che oggi è quasi il doppio del valore del libero mercato. Basta che si faccia presto.”