Il Ministro Gualtieri conferma: niente contributi per i liberi professionisti, ma i Liberi Professionisti questa volta insorgono. Come andrà a finire?
Nonostante le (tante critiche) i liberi professionisti architetti ed ingegneri rimangono inspiegabilmente esclusi dai contributi a fondo perduto.
“I professionisti sono persone e possono accedere all’indennità di 600 euro, quindi – ha dichiarato tra le polemiche dei liberi professionisti il Ministro Gualtieri – non hanno diritto a richiedere i contributi a fondo perduto che sono stati invece pensati per le imprese”.
Dichiarazioni che il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, non ha esitato a definire come inaccettabili e superficiali, sopratutto se dette da un Ministro della Repubblica a fronte dell’esclusione di circa 2 milioni di architetti e ingegneri dalla platea dei destinatari dei contributi a fondo perduto.
«Le dichiarazioni di Gualtieri – attacca Stella – sono una pericolosissima tendenza all’approssimazione e un segnale di poca considerazione nei confronti di un settore professionale di circa un milione di persone e che muove circa 210 miliardi di euro ogni anno”.
Parole amare, quelle di Confprofessioni, che vede il settore dei Liberi Professionisti estremamente colpito dalla crisi socio economica causata dal Coronavirus. Architetti e Ingegneri, per colpa della crisi hanno registrato, allo stesso modo delle imprese, importanti cali di fatturato.
“Un Architetto, un ingegnere, che ha visto il suo fatturato quasi azzerarsi non può – punta il dito Stella – essere considerato meno importante di un impresa, questo modo di considerare i professionisti è una brutta visione ottocentesca della società e dell’economia che vede (sbagliando) nelle libere professioni un retaggio cooperativistico”.
L’accusa è particolarmente forte e diretta, e preannuncia l’avvio di azioni legali nelle sedi competenti.
Stessa preoccupazione, per quanto riguarda l’esclusione dei liberi professionisti, dalla platea dei beneficiari dei contributi a fondo perduto viene espressa anche da Inarsind. Il Sindacato degli Ingegneri e Architetti liberi professionisti infatti, parla di colpo di grazie al settore delle libere professioni. “questa è solo l’ennesima volta in cui i liberi professionisti architetti ed ingegneri – dichiara Inarsind in una nota stampa pubblica – vengono esclusi dagli incentivi pubblici, discriminati da un provvedimento che invece dovrebbe aiutare tutto il mercato del lavoro!”.