Mercato servizi di ingegneria in frenata: finita l’era del PNRR, ora serve riprogettare il futuro dei professionisti
Dall’onda propulsiva del PNRR e dei bonus edilizi alla stagnazione attuale: un’analisi aggiornata sul mercato dei servizi di ingegneria 2025.

Negli ultimi anni il mercato dei servizi di ingegneria e architettura ha attraversato una fase di forte espansione, trainata dagli investimenti del PNRR e dai numerosi bonus edilizi che hanno stimolato la domanda pubblica e privata. Tuttavia, nel 2025 il settore mostra segnali sempre più evidenti di rallentamento: la spinta straordinaria generata dai fondi europei e dagli incentivi fiscali si è ormai esaurita, lasciando spazio a una nuova fase di normalizzazione. Il recente rapporto del Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) fotografa con chiarezza questa transizione, mettendo in luce una contrazione significativa dei bandi e un calo generalizzato degli importi a base d’asta, a testimonianza di un comparto che, dopo anni di crescita eccezionale, deve ora confrontarsi con dinamiche più strutturali e con la necessità di ridefinire il proprio equilibrio economico e professionale.
Dall’onda propulsiva del PNRR e dei bonus edilizi alla stagnazione attuale: un’analisi aggiornata sul mercato dei servizi di ingegneria 2025.
L’ultima rilevazione del Centro Studi CNI relativa al secondo quadrimestre 2025 certifica un’ulteriore frenata nel comparto dei servizi di ingegneria e architettura. È ormai evidente che la spinta legata al PNRR e ai bonus edilizi ha perso efficacia, lasciando spazio a nuove logiche di mercato.
Tra maggio e agosto 2025, le stazioni appaltanti hanno emesso bandi per la sola progettazione e attività affini (escludendo accordi quadro, gare con esecuzione, ICT e concorsi) per poco più di 254 milioni di euro: un valore che segna un calo tendenziale consistente rispetto ai massimi registrati nel 2022. Il dato relativo ai primi otto mesi dell’anno ratifica la stasi: sul confronto con il 2024, la flessione supera i 186 milioni di euro. Se allarghiamo lo sguardo all’intero universo dei servizi di ingegneria — includendo accordi quadro, concorsi di progettazione e gare con esecuzione (escludendo i costi esecutivi) — la base d’asta stimata non supera i 490 milioni di euro, circa 65 milioni in meno rispetto ai primi mesi del 2025 e circa 130 milioni in meno rispetto allo stesso periodo del 2024.

Secondo Angelo Domenico Perrini, Presidente del CNI, siamo di fronte al “tramonto definitivo” della fase trainata dal PNRR e dai bonus edilizi. Egli sollecita un’attenzione rinnovata verso la valorizzazione dei professionisti, ponendo particolare accento sull’importanza dell’Equo compenso, principio fondamentale che dovrà trovare piena affermazione normativa con l’evoluzione della riforma delle professioni.
Dal canto suo, Giuseppe Margiotta (CNI) segnala che oltre il 68% dei bandi ha un importo a base d’asta inferiore a 140 mila euro: in questa fascia i liberi professionisti riescono ad aggiudicarsi più del 35% delle procedure. Tuttavia, nei bandi di importo elevato la loro presenza si dissolve: solo il 6% degli importi totali vanno a studi individuali. Questo squilibrio spinge a rafforzare il controllo sull’applicazione rigorosa dell’Equo compenso nei costi della progettazione.
Per Marco Ghionna, Presidente del Centro Studi CNI, il rallentamento del mercato e la crescente frammentazione delle gare rischiano di marginalizzare la figura del professionista. È urgente agire sul piano legislativo affinché le competenze tecniche restino un valore selettivo e ben identificabile nelle procedure di aggiudicazione, garantendo trasparenza e qualità tecnica.
Nel periodo considerato, i bandi “tipici” mostrano che il 68,1% delle procedure ha un importo a base d’asta sotto i 140 mila euro, mentre solo il 25,9% supera i 215 mila euro, quota che si è quasi dimezzata rispetto al 49,8% dell’anno precedente.
L’Osservatorio bandi del CNI ha analizzato 1.011 gare, segnalando anomalie in 285 casi. In 56 di queste, è stata inviata una richiesta formale di modifica o sospensione alla stazione appaltante. Le criticità riguardano principalmente l’Equo compenso e il calcolo della base d’asta.
Quanto alle aggiudicazioni: nel secondo quadrimestre 2025 i liberi professionisti registrano un incremento dell’importo medio da 52.350 a 57.164 euro. Le RTI/ATI miste mostrano anch’esse un balzo significativo, mentre le società appaiono penalizzate. I consorzi, invece, ottengono un importo medio elevato (1,17 milioni), ma il dato è distorto da una sola aggiudicazione particolarmente rilevante. Complessivamente, i liberi professionisti aggiudicano il 35,6% delle gare, ma solo il 6,6% degli importi; le società ottengono il 55,7% delle gare e il 68,2% dei fondi erogati.
Come superare lo stallo?
In un contesto di forte contrazione del mercato, uno dei pochi percorsi strategici per ripartire e rafforzare il posizionamento professionale consiste nell’investire con decisione sulla formazione specialistica e continua. I professionisti che sapranno aggiornarsi su temi emergenti — come la progettazione sostenibile, il green building, le tecnologie digitali (BIM, digital twin, realtà aumentata), la resilienza climatica e l’efficienza energetica — potranno proporsi con valore distintivo rispetto alla concorrenza. È fondamentale anche coltivare competenze trasversali — gestione del progetto, comunicazione con stakeholder, soft skills e capacità di leadership — per offrire un servizio integrato e innovativo. Per favorire visibilità e credibilità, si può scegliere di collaborare con istituzioni accademiche o centri di ricerca, realizzare workshop, webinar o moduli formativi in partnership, e trasformare la conoscenza in prodotto: corsi modulari, consulenze verticali, pacchetti formativi per imprese. Infine, alleanze con altri professionisti o studi multidisciplinari possono permettere di rispondere a committenze più complesse, condividendo investimenti formativi e valorizzando sinergie. Solo puntando sulla crescita interna e sulla differenziazione delle competenze si può superare la crisi del mercato e riproporsi con forza nei prossimi anni.
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