Making 2016: Avanguardie e innovazioni dell’ingegneria al servizio dell’Italia
"Molto spesso noi ingegneri ci sentiamo sottovalutati rispetto alle responsabilità che comporta la nostra attività. Per questo abbiamo concepito MakING”
“Molto spesso noi ingegneri ci sentiamo sottovalutati rispetto alle responsabilità che comporta la nostra attività. Per questo abbiamo concepito MakING. Non tanto un modo per autocelebrarci. Sappiamo già di essere bravi. Ce lo dicono tutti. Il nostro problema è far sì che la nostra eccellenza non rimanga fine a se stessa ma sia davvero messa a disposizione del Paese. Purtroppo, nonostante la nostra disponibilità, spesso da parte della politica e delle istituzioni avvertiamo una scarsa attenzione nei confronti nostri e delle nostre proposte. In questo senso, in questo sforzo comune di far diventare l’ingegneria una delle più importanti risorse del Paese, MakING non rappresenta un punto d’arrivo ma è solo l’inizio di un percorso”. Con queste parole Armando Zambrano, Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, ha chiuso i lavori della manifestazione dedicata all’eccellenza dell’ingegneria italiana.
Il pomeriggio dell’ultimo giorno di Making ha visto lo svolgimento della terza e ultima tavola rotonda. Gli interventi, sono stati coordinati dal giornalista Rai Franco Di Mare, hanno avuto inizio con le riflessioni di Stefano Baietti del Link Campus University che, partendo dai dati economici, ha proposto la sua ricetta per passare, come spesso si dice, dall’economia della carta all’economia reale. La soluzione “non sta, ad esempio, nel raddoppio della produzione industriale che, alla lunga, è senza sbocchi. Quanto piuttosto nello sviluppo delle infrastrutture che possono raddoppiare, triplicare o addirittura quintuplicare, senza causare squilibri al sistema economico”.
A seguire Di Mare ha dato il via al dibattito vero e proprio che ha visto la partecipazione di Luciano Vasques di Eni Tecnomare, Sergio Greco di Thales Alenia Space e di Marcella Verzilli di FCA Centro Ricerche Fiat. Vasques, nel descrivere l’attività di Eni Tecnomare, ha sottolineato come la sua azienda abbia invertito la vecchia tendenza di gestire in outsourcing le attività di ingegneria, riportando all’interno della società le competenze necessarie. Testimonianza simile a quella della Verzilli che ha raccontato di essere diventata responsabile della progettazione della scocca delle vetture del gruppo dopo una lunga trafila che le ha permesso di veder crescere progressivamente le proprie competenze. Greco, infine, ha illustrato le attività della sua azienda, concentrata sulla realizzazione di prodotti “difficili” come quelli satellitari che necessitano di grande e costante innovazione.
Come sempre, la formula di MakING ha affidato la chiusura al racconto delle storie di successo degli ingegneri italiani che, nell’occasione, sono stati preceduti dalla racconto aneddotico e umoristico della propria esperienza professionale proposto dall’ingegnere e scrittore Massimo De Pascale. Il primo caso di successo è stato quello di Amalia Ercoli Finzi del Politecnico di Milano, la vera “signora delle comete”. Col suo piglio simpatico e determinato ha descritto alcuni passaggi della sua vita professionale, interamente dedicata alle grandi strutture spaziali e alle tecnologie legate ai viaggi nello spazio. Norberto Salza di ALI scarl ha illustrato l’attività di ingegneria aerospaziale della propria azienda. Giampietro Marchiori di EIE Group si è soffermato sull’esperienza nella realizzazione di telescopi di grandi dimensioni. Luciano Belviso di Blackshape ha descritto l’attività di produzione di aerei superleggeri realizzati in fibra di carbonio. Eugenio Guglielmelli dell’Università Campus Bio-Medico ha parlato di robotica e ingegneria biomedica. Infine, Maurizio Mencarini di Expert System è tornato ad affrontare il tema del cyber security che aveva già trovato spazio nella giornata conclusiva del MakING 2016.