mercoledì, Dicembre 25, 2024
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Attualità

L’OICE entra nel “network” Fidic

La federazione mondiale che promuove l'ingegneria nel mondo accetta tra i suoi “consociati” l’italiana OICE

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Svolta storica per l’OICE, l’Associazione italiana delle società di ingegneria e di architettura aderente a Confindustria, diventa “Member Association” di Fidic (International Federation of Consulting Engineers).

Fidic, fondata nel 1913, è nota a livello internazionale per la pubblicazione di contratti utilizzati in tutto il mondo per affidamenti di engineering and consulting e di general contracting, al punto che l’avere lavorato applicando tali contratti è divenuto un requisito di ammissione a molte delle gare gestite da organismi internazionali, Commissione europea compresa.

Comprensibile quindi la soddisfazione espressa in una nota stampa ufficiale da parte del Vice Presidente dell’OICE l’ingegner Maurizio Boi:

“Come OICE, siamo veramente orgogliosi di essere stati ammessi a fare parte della Federazione, condividendo con Inarsind la rappresentanza italiana in Fidic. Gli associati potranno presto rendersi conto dei benefici derivanti da questo importante passo compiuto dall’Associazione, con l’unanime consenso di tutto il Consiglio direttivo dell’OICE e di quanto la nostra presenza faciliterà le loro attività all’estero dove, per poter partecipare alle gare internazionali, occorre dimostrare la conoscenza e l’applicazione dei contratti Fidic

 

Sulla stessa linea anche il presidente OICE, ingegner Patrizia Lotti

Siamo convinti che con il nostro ingresso l’Italia potrà più compiutamente rappresentare le esigenze di tutto il mondo dell’ingegneria e dell’architettura che, in forma libero-professionale e in forma imprenditoriale, guarda ai mercati esteri come primaria fonte di sviluppo delle proprie attività. Fidic e le sue condizioni di contratto rappresentano un importante esempio di best practice in termini di certezza del diritto e di equilibrio dei rapporti fra committente e progettista che dovrebbe essere importato nel nostro ordinamento. Di ciò abbiamo fatto cenno nell’audizione che abbiamo avuto in Senato lunedì scorso, auspicando che nel recepire le direttive europee il nostro legislatore tenga conto della necessità di fare riferimento a standard come quelli Fidic per riequilibrare il rapporto contrattuale di diritto pubblico, oggi assolutamente sbilanciato sul versante della Pubblica Amministrazione

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