Linee guida crediti ingegneri: le indicazioni ufficiali del CNI per la formazione professionale
Come è regolata la formazione professionale degli ingeneri italiani? Leggi l’articolo e scopri le linee guida crediti ingegneri cosi come pubblicate dal CNI.
Linee guida crediti ingegneri: le indicazioni ufficiali del CNI per la formazione professionale. L’istruzione e la formazione professionale offrono molti vantaggi quando si tratta di ingegneri e di liberi professionisti. I corsi di formazione professionale possono aiutare a sviluppare nuove capacità professionali, a migliorare le capacità attuali o a riqualificarsi per un nuovo impiego.
Dopo un brevissimo periodo di incertezza, anche il sistema formativo italiano ha deciso di uniformarsi con gli standard formativi del resto del mondo (in Europa e America già da diversi anni, decenni, i liberi professionisti scelgono di spontanea volontà dei percorsi di formazione professionale) pubblicando il dpr 137/2012.
La norma, su cui si fonda la materia della formazione professionale, regola e organizza le attività formative e impone ai liberi professionisti (sulle eventuali cause di esclusione torneremo più avanti) un aggiornamento continuo delle proprie competenze professionali.
Lo scopo, è quello di garantire alti standard qualitativi ai clienti e di uniformare l’attività e le skill degli ingegneri italiani con le competenze dei colleghi europei.
Come risposta al dpr 137/2012, il CNI ha scelto di pubblicare un corposo volume comprendente le linee guida crediti ingegneri.
La bibbia, passateci il termine, della formazione professionale degli ingegneri italiani, dove sono contenute le linee d’indirizzo ufficiali per quanto riguarda l’aggiornamento professionale e l’applicazione del “Regolamento per l’aggiornamento della competenza professionale“.
Cosa contengono le linee guida crediti ingegneri?
Il testo unico è suddiviso in diversi capitoli interni, dove sono esplicati tutti i dettagli utili alla comprensione della formazione professionale.
Particolare attenzione è posta, ed era ovvio che cosi fosse, alla definizione dei crediti formativi e alla disciplina che ne regola l’ottenimento,
I crediti formativi professionali ingegneri sono una modalità di certificazione delle competenze professionali. Ogni ingegnere, per poter esercitare legalmente la propria professione, è costretto a ottenere uno specifico monte crediti.
Un ingegnere per poter esercitare deve sempre esser in possesso di “almeno” 30 crediti formativi professionali. I crediti vengono sottratti dal totale dei crediti personali di ogni iscritto, in misura di 30 ogni anno. L’idea alla base delle linee guida crediti formativi è quella di obbligare gli ingegneri ad accumulare crediti nel corso degli anni (fino a un massimo di 120), crediti che andranno a costituire un monte crediti dal quale verranno poi sottratti i crediti necessari a confermare l’effettivo svolgimento della formazione e dell’aggiornamento professionale.
Cosa succede se si esercita la professione senza aver accumulato i crediti necessari?
Le linee guida crediti ingegneri regolano anche la casistica in cui un ingegnere eserciti la professione senza aver assolto all’obbligo formativo.
In questo caso, si andrà incontro a un probabile procedimento disciplinare mosso dal consiglio dell’ordine territoriale competente e portato avanti dal consiglio di disciplina territoriale competente.
Come possono essere recuperati i crediti formativi professionali?
Quali sono le attività previste dalla linee guida crediti ingegneri?
Le linee guida prevedono tre tipologie differenti di percorsi formativi in grado di rilasciare crediti formativi professionali.
- Apprendimento non formale: i crediti formativi professionali ottenuti con l’apprendimento non formale sono essenzialmente tutti quei crediti rilasciati da Ordini territoriali, Provider, CNI agli ingegneri che hanno seguito nel corso dell’anno corsi e seminari riconosciuti; convegni, conferenze ed altri eventi specificatamente individuati dal CNI; visite tecniche qualificate a siti di interesse; stages formativi; eventi formativi organizzati all’interno di manifestazioni fieristiche; congressi nazionali e internazionali; dimostrazioni tecniche.
- Apprendimento informale: le attività indicate come apprendimento informale comprendono tutte quelle azioni che escono dalla classica formazione in aula. Sono apprendimento informale le attività lavorative dimostrabili, le pubblicazioni qualificate, la registrazione dei brevetti, la partecipazione come esperto ingegneristico a organismi e gruppi di lavoro riconosciuti dal CNI. Sono definibili come informali anche tutte le attività di partecipazione alle commissioni per gli esami di stato e la partecipazione a interventi di carattere umanitario.
N.B. I crediti recuperati da attività informali non possono essere più di 15 cfp annuali.
- Apprendimento formale: l’apprendimento formale è il classico metodo formativo erogato da università e master. Per questo tipo di alta formazione, vengono riconosciuti fino a un massimo di 30 crediti formativi professionali.
Esonero. Quali sono i casi di esonero previsti dalle linee guida crediti ingegneri?
Le linee guida prevedono riduzioni o esoneri di CFP per specifiche tipologie di eventi.
Le tipologie di esonero previste sono la maternità o la paternità: gli infortuni le malattie documentabili e le gravi malattie invalidanti; le attività di assistenza a persone afflitte da gravi malattie croniche, i professionisti con attività in zone colpite da catastrofi naturali, gli ingegneri che lavorano all’estero o i liberi professionisti che nel corso dell’anno hanno svolto il servizio militare o quello civile.
Le richieste di esonero devono essere inviate al proprio ordine professionale territoriale entro il 31 gennaio dell’anno successivo in cui sono stati recuperati i cfp.