La quinta giornata della sicurezza sul lavoro: conclusioni
I lavori dell’ormai classico evento del Consiglio Nazionale Ingegneri, è stato caratterizzato da un intenso programma di interventi.
I lavori della mattina della quinta Giornata della Sicurezza sono stati introdotti da Gaetano Fede, Consigliere CNI Responsabile della sicurezza. Rocco L.Sassone (GdL Sicurezza del CNI) si è soffermato sul capitolato prestazionale RSPP che “deve essere progettato tenendo conto degli impegni temporanei minimi e di una stima delle risorse necessarie. Questo potrebbe portare ad un miglioramento dello standing di noi professionisti. Tutti possono giocare ad armi pari sapendo che ognuno deve svolgere un’attività che sia pensata per raggiungere determinati obiettivi”.
Michele Buonanno (Commissione Sicurezza Ordine di Torino) ha sottolineato la centralità della progettazione. “La progettazione – ha detto – ha permesso di elaborare un survey a cui gli interessati possono accedere per ottenere una vera e propria guida. In generale si tratta di un percorso metodologico che si articola in varie fasi: dalla validazione del survey, fatta da team di ricercatori, al coinvolgimento delle rete ordinistica”.
Antonio Leonardi (GdL Sicurezza CNI) ha affrontato il tema del ruolo dei professionisti nella formazione su salute e sicurezza sul lavoro e negli organi di vigilanza. “Il Centro Studi CNI ha avviato un’indagine per individuare i profili professionali nelle ASL sul territorio nazionale. Il campione e di 106 Asl. Risulta un 4,30% di ingegneri a fronte del 57% di tecnici della prevenzione. E’ una grande criticità, cui dobbiamo far fronte. Sempre più va scemando la presenza di esperti ingegneri in questo campo. Il valore della tutela e della sicurezza della persona nel mondo del lavoro deve essere trasmesso già a partire dai banchi di scuola”.
Marco Di Felice (GdL Sicurezza CNI) ha approfondito la questione della sussidiarietà. “L’abolizione dei rinnovi e delle valutazioni di progetto stanno spingendo verso una sussidiarietà totale della prevenzione incendi, in cui unico attore resterà il professionista anti incendio, completando il trasferimento di responsabilità verso questa figura”
Di etica e professionalità ha parlato Piercarlo Maggiolini (Politecnico Milano), con particolare riferimento alle nuove sfide per gli ingegneri del XXI e alla validità dei codici deontologici attuali. A questo proposito è intervenuto Gaetano Fede che ha auspicato una maggiore diffusione per i corsi universitari che trattano questi temi, anche attraverso la loro obbligatorietà.
Di particolare interesse è il tema della cyber security e il suo impatto sulla sicurezza. Ne ha parlato Agostino Bruzzone (Università di Genova). “Oggi le strategie di safety vengono minacciate da azioni criminose: pensiamo a quante informazioni e dati viaggiano in un contesto affollato come quello attuale. La possibilità di incorrere in rischi di questo genere ha spinto numerosi cittadini a tutelarsi, questo spiega l’incremento costante registrato dalla compagnia Llyod’s riguardo le assicurazioni contro attacchi informatici stipulate negli Stati Uniti”.
E’ stata quindi la volta di due case study. Vanessa Manfrè (Metropolitana Milanese Spa) ha illustrato le attività di coordinamento della sicurezza nei cantieri di Expo 2015. “Ai fini della gestione di un cantiere complesso – ha detto – è stata vincente la formula delle riunioni di inter coordinamento della sicurezza, uno strumento di valore utile e valido con molteplici funzioni”. Andrea Zucchini (Hitachi) si è soffermato sulla gestione della sicurezza nella più importante società ferroviaria italiana.
Ciro Santoriello (Sostituto procuratore Tribunale Torino), infine, ha spiegato il passaggio dalla sicurezza come obbligo alla sicurezza come investimento. “La sicurezza non è un problema di controllo – ha detto – ma di organizzazione. E’ si un valore ma all’imprenditore va spiegato il valore della sicurezza”