La Maserati cerca ingegneri all’Università di Modena
Accordo raggiunto tra la casa automobilistica Maserati e l’Università d Modena e Reggio Emilia sulla ricerca e formazione degli ingegneri del futuro.
Il chief executive di Maserati, Harald Wester, ha stretto degli accordi tecnico commerciali sulla ricerca con gli ingegneri dell’università di Modena e Reggio Emilia. Un accoro che dimostra l’alto livello di formazione raggiunto dall’Università emiliana e dai suoi ingegneri.
Wester è arrivato al dipartimento di Ingegneria «Enzo Ferrari», impegnato quest’anno nelle dense celebrazioni del suo venticinquennale, per siglare un protocollo di sei anni con Università di Modena e Reggio Emilia sulla formazione di ingegneri che possano dare subito un apporto costruttivo alla casa modenese.
Casa automobilistica modenese che in questo primo scorcio di 015 ha registrato un calo di produzione su cui Wester ha preferito glissare «Un calo di produzione? Noi siamo qui per parlare di Maserati e dell’accordo con l’Università e con i suoi ingegneri», insiste il ceo.
L’accordo mira a rilanciare la partnership con i settori economici dell’università «Ferrari». Si tratterà di intensificare ricerca e didattica finalizzando parte degli impegni e dei programmi di studio a formare ingegneri in grado di potersi inserire da subito in Maserati. Una collaborazione che ha sempre portato ottimi risultati.
Negli ultimi anni infatti sono stati diversi gli ambiti scientifici esplorati grazie alle prime collaborazioni: progettazione e costruzione di macchine
macchine a fluido
misure elettriche ed elettroniche
topografia e cartografia
disegno e metodi dell’ingegneria
metallurgia, scienza e tecnologia dei materiali
“Questo è un accordo” ha commentato Wester “molto importante, sono le persone che fanno le aziende e non viceversa. Per Maserati è una collaborazione cui teniamo molto, non soltanto per il valore accademico formativo della cooperazione ma in quello etico, soprattutto. Crediamo nei giovani. i ragazzi sono bravi, come flessibilità mentale e velocità di pensiero: bisogna dare loro opportunità di sperimentare e di affermarsi, perché no».