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Istat: la produzione industriale segna un leggero miglioramento

L’Istat, con la nota diffusa lo scorso 13 Settembre ha comunicato che a Luglio 2016 l’indice destagionalizzato della produzione industriale è aumentato dello 0,4% rispetto a giugno.

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L’Istat, con la nota diffusa lo scorso 13 Settembre ha comunicato che a Luglio 2016 l’indice destagionalizzato della produzione industriale è aumentato dello 0,4% rispetto a giugno. Il recupero dei livelli di produzione su base mensile è associato ad una tendenza trimestrale negativa: nella media del trimestre maggio-luglio 2016 la produzione è diminuita dello 0,5% rispetto al trimestre precedente.

L’Istituto di statistica precisa che “Corretto per gli effetti di calendario, a luglio 2016 l’indice è diminuito in termini tendenziali dello 0,3% (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 23 di luglio 2015). Nella media dei primi sette mesi dell’anno la produzione è aumentata dello 0,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente

Viene specificato inoltre che “L’indice destagionalizzato mensile presenta variazioni congiunturali positive in tutti i principali raggruppamenti; aumentano i beni di consumo (+2,0%), i beni strumentali (+1,1%), i beni intermedi (+0,9%) e l’energia (+0,5%)”.

La nota chiude affermando che “A luglio 2016 la flessione tendenziale dell’indice generale corretto per gli effetti di calendario appare condizionata dal marcato calo del comparto dell’energia (-10,1%). Aumenti si rilevano invece in tutti gli altri principali comparti: beni intermedi, 1,7%; beni strumentali, +1,1%; beni di consumo, +0,2%.Per quanto riguarda i settori di attività economica, a luglio 2016 i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+18,3%), della fabbricazione di mezzi di trasporto (+3,1%) e della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+2,5%). Le diminuzioni maggiori si registrano nei settori dell’attività estrattiva (-18,5%), della fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-8,6%) e delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-3,9%).

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