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Metà degli iscritti alla facoltà di ingegneria sceglie il settore dell’ingegneria dell’informazione

Gli iscritti all’università di ingegneria sono per circa il 50% appartenenti al settore dell’ingegneria dell’informazione, e sempre di più l’ingegneria e la società avranno bisogno delle competenze che si trovano in questo ambito

Iscritti facoltà di ingegneria: la metà sceglie ingegneria dell’informazione
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Dopo aver rinnovato le proprie cariche interne ed essere diventato parte del Consiglio Nazionale Ingegneri, il C3i – Comitato Italiano Ingegneria dell’Informazione – si è riunito per tracciare i piani d’azione dei prossimi mesi.

L’assemblea dei delegati, tenuta mercoledì 29 gennaio, è stata aperta dal Presidente del CNI Armando Zambrano che presiede anche il Consiglio Operativo del Comitato Italiano Ingegneria dell’Informazione.

Zambrano ha detto che oggi gli iscritti all’università di ingegneria sono per circa il 50% appartenenti al settore dell’ingegneria dell’informazione, e sempre di più l’ingegneria e la società avranno bisogno delle competenze che si trovano in questo ambito. Zambrano, alla presenza dei Consiglieri Nazionali Angelo Valsecchi e Roberto Orvieto, anch’essi facenti parte del Consiglio Operativo, ha anche dichiarato alcuni obiettivi, del CNI e del C3i, in primis quello che i sistemi informativi complessi devono essere realizzati sulla base delle procedure previste dal Codice degli Appalti per i lavori e le opere, dove sono previste fasi di progettazione delegati a tecnici iscritti agli albi e direzione dei lavori.

Il secondo obiettivo è quello di far capire alla Pubblica Amministrazione che la direzione dei sistemi informativi deve essere affidata a chi ha know how specifico, come gli ingegneri e i laureati in scienza dell’informazione. Terzo tema enunciato dal Presidente quello dell’etica degli algoritmi, senz’altro da approfondire e da seguire da vicino.

Il coordinatore del Consiglio Operativo, Mario Ascari, ha ricordato la necessità di lavorare concretamente su una serie di temi fondamentali per la categoria degli ingegneri dell’informazione, il cui ruolo è sempre più significativo in questa fase di trasformazione del Paese e del relativo tessuto economico.

Massimo Staniscia, cui spetterà il ruolo di segretario del Comitato, ha invece spiegato come il nuovo assetto porterà ad un’organizzazione più strutturata, anche in termini di rappresentanza dei singoli Ordini Provinciali. Staniscia si occuperà anche di CertIng, ossia della certificazione delle competenze degli ingegneri.

Proprio nell’ottica di concretizzare le azioni, i consiglieri del Comitato Italiano Ingegneria dell’Informazione hanno individuato cinque ambiti d’azione, ognuno dei quali è stato affidato ad uno dei membri eletti.

Il primo, immancabile, è quello della Cybersecurity, assegnato a Gennaro Annunziata, che ha ricordato la necessità di tenere alta l’attenzione su queste problematiche, dove gli ingegneri dell’informazione devono diventare un punto di riferimento autorevole. Per questo è necessario promuovere la collaborazione anche con gli Enti esterni, oltre che con le aziende.

Le aziende sono le protagoniste del tema Industria 4.0, ma anche di interessanti novità normative come la figura dell’Innovation Manager e, più in generale, della Digital Trasformation. Tematiche affidate a Mario Ascari. Proprio Ascari ha sottolineato come, in questi ambiti, si sia creata un po’ di confusione, soprattutto con il riconoscimento del ruolo di Innovation Manager anche a figure i cui requisiti non sono stati correttamente valutati.

Altrettanto importante è il tema della Sanità Digitale, che sta rivoluzionando i metodi di cura e di prevenzione. Un ambito affidato ad Alessandro Astorino, che punterà sull’organizzazione di convegni sul tema e sul potenziamento del rapporto con le Istituzioni. Diego Franzoni, invece, continuerà ad occuparsi degli appalti pubblici. Un ambito in cui esistono molte regole, spesso complesse, ma che non definiscono correttamente gli ambiti dell’Information Technology.

Ultimo, ma non meno importante tema, è quello di CertING, che definisce le qualifiche professionali degli ingegneri. Su questi aspetti lavorerà direttamente Staniscia. Ascari ha ribadito anche la necessità di investire sulla comunicazione (responsabilità affidata a Diego Franzoni), sia interna che esterna, per far percepire al mercato l’importante ruolo dell’ingegnere dell’informazione. Un professionista che, oltre ad essere un tecnico preparato, è chiamato a rispondere anche a specifici requisiti di deontologia e ad un costante aggiornamento professionale.

Il prossimo appuntamento del C3i sarà fissato per metà primavera e sarà l’occasione per misurare i primi risultati raggiunti e le iniziative intraprese.

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