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Attualità

Introdurre un credito d’imposta per la costituzione degli studi professionali

Credito d'imposta per la costituzione degli studi professionali associati, e sostenere le imprese nel processo di internazionalizzazione.

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In un’audizione in Senato Confprofessioni ha chiesto a Governo e Parlamento di intervenire sul’istituzione di un credito d’imposta per la costituzione degli studi professionali associati, e di sostenere le imprese nel processo di internazionalizzazione. Ma non solo, Confprofessioni, rappresentata nell’occasione dal dottor Carunchio ha espressamente richiesto, anche un intervento in materia di responsabilità solidale del professionista per le ritenute nel caso di pagamenti in contanti, interventi giudicati come fondamentali per garantire stabilità e possibilità di ripresa a tutto il settore.

Per quanto riguarda la trasmissione telematica delle dichiarazioni Iva invece, Confprofessioni, ha sottolineato l’esigenza di non sottoporre i contribuenti e gli studi professionali all’obbligo di conservazione sostitutiva, individuando un archivio anagrafico che possa rappresentare la base per la conservazione delle fatture elettroniche future.

Il suggerimento sarebbe quello di ampliare gli incentivi prevedendo la preclusione della possibilità da parte dell’Amministrazione finanziaria di esperire accertamenti analitico-induttivi sulla base di presunzioni semplici.

Ma andiamo con ordine. Sempre nel corso dello stesso incontro, Confprofessioni ha fatto presente al Governo diversi punti all’ordine del giorno.

In merito allo schema di decreto legislativo numero 163, Confprofessioni ha proposto di: ampliare il limite di deducibilità delle spese di rappresentanza sostenute dai professionisti e dagli studi professionali; superare quindi i limiti di deducibilità dei costi e di intervenire in materia di responsabilità solidale del professionista per le ritenute nel caso di pagamenti in contanti.

Per quanto riguarda invece le soglie normative dei reati tributari, anch’essa tra le proposte dibattute, la confederazione dei professionisti ha proposto una progressiva semplificazione in materia di accertamento, attraverso un intervento volto a rapportare le soglie del reato tributario in funzione del fatturato del contribuente.

 

Nel corso dell’audizione, infine il rappresentante di Confprofessioni ha evidenziato l’esigenza di poter dedurre da parte del professionista e (come in tanti sembrano chiedere da parte degli studi professionali ndr) le ritenute d’acconto non versate dal committente in caso di pagamento in contanti.

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