Ingegneria e rischio idrogeologico, arriva dal consiglio nazionale degli ingegneri un progetto in 8 punti
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Il consiglio nazionale degli ingegneri scende in campo sul terreno della prevenzione del rischio idrogeologico e lo fa annunciando la realizzazione di “un innovativo programma di formazione professionale sul tema della difesa del suolo e della prevenzione del rischio idrogeologico, con specifico riferimento alle aree tematiche dell’ingegneria idraulica, geotecnica e strutturale, con la collaborazione delle associazioni, delle università, dei centri di ricerca più attivi nella formazione e ricerca sul tema del rischio idrogeologico, dei ministeri, delle strutture regionali e di bacino più avanzate; tale programma sarà gratuito ma basato su accreditamenti certificati e si attuerà prevalentemente mediante strumenti informatici”.
Un programma, quello proposto dal consiglio nazionale degli ingegneri, che in un paese fortemente a rischio sismico come l’Italia risulta quanto mai attuale e dalla grande importanza strategica, un programma che si completa con altri nove punti.
Ecco i restanti punti del programma di intervento stilato dal consiglio nazionale degli ingegneri
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potenziare la formazione di ingegneri altamente specializzati nella progettazione e direzione di opere di ingegneria strutturale geotecnica ed idraulica, da porre a disposizione della Struttura di missione e degli enti appaltanti;
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verificare su base territoriale lo stato di attuazione dei piani di rischio idrogeologico e l’esistenza o la volontà di predisporre Master Pian, come ad esempio fatto dall’Area Metropolitana di Torino, diffondendo i dati in suo possesso; lo stesso andrà fatto sui temi dei piani di emergenza;
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stimolare la realizzazione di presidi territoriali basati sulla partecipazione essenziale degli ingegneri, anche con altre categorie, adeguatamente formati dagli Ordini professionali;
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organizzare con cadenza semestrale convegni nazionali o eventi di promozione del ruolo dell’ingegneria con la partecipazione anche della politica e delle istituzioni, per una verifica delle nostra attività e dei passi svolti nella risoluzione dei problemi del dissesto idrogeologico;
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proporre norme tecniche specifiche, anche con la collaborazione di UNI;
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contribuire all’attuazione del programma delle attività sul rischio idrogeologico, verificandone anche l’attuazione nel tempo;
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attuare quanto altro verrà dalle proposte di quanti vorranno collaborare.
Con questi punti, una sorta di decalogo, il consiglio nazionale degli ingegneri “vuole contribuire rapidamente affinché venga sempre più riconosciuta l’attività ma anche la positiva immagine della categoria, la stessa del passato, quella che ha fatto la storia eccezionale di questo Paese, anche con le innumerevoli straordinarie realizzazioni, frutto del lavoro degli Ingegneri”.