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Sicurezza sul lavoro

Infortuni mortali e malattie professionali, online gli open data Inail del primo trimestre 2018

Tra gennaio e marzo denunciate 22 morti sul lavoro in più rispetto ai primi tre mesi del 2017, da 190 a 212 (+11,6%). L’aumento è legato ai casi avvenuti in itinere, ovvero nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il posto di lavoro, che sono aumentati di 24 unità (da 43 a 67), mentre quelli occorsi in occasione di lavoro sono stati due in meno (da 147 a 145)

Infortuni mortali e malattie professionali: i dati aggiornati Inail
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Nella sezione “Open data” del sito Inail sono disponibili i dati analitici delle denunce di infortunio con esito mortale e di malattia professionale presentate all’Istituto entro il mese di marzo. Si tratta di dati provvisori, soggetti all’effetto distorsivo di “punte occasionali” e dei tempi di trattazione delle pratiche e di consolidamento degli archivi. Per quantificare i casi accertati positivamente, infatti, sarà necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero anno 2018, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.

Dopo l’introduzione dell’obbligo di trasmissione telematica all’Inail, a fini statistici e informativi, delle comunicazioni relative agli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno (escluso quello dell’evento) – obbligo che ricade su tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private – è stata invece temporaneamente sospesa la pubblicazione degli open data mensili relativi alle denunce complessive di infortunio, per evitare confronti di mese e di periodo non coerenti. La pubblicazione riprenderà entro il mese di agosto, una volta concluso il processo di adeguamento dei sistemi statistico-informatici dell’Istituto.

CASI MORTALI – Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nel primo trimestre di quest’anno sono state 212, 22 in più rispetto alle 190 dell’analogo periodo del 2017 (+11,6%).

L’aumento riguarda solo i casi avvenuti in itinere, ovvero nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il posto di lavoro, che sono aumentati di 24 unità (da 43 a 67), mentre quelli occorsi in occasione di lavoro hanno fatto segnare una diminuzione di due unità (da 147 a 145).

Nel primo trimestre del 2018 si è registrato un aumento di 23 casi mortali (da 170 a 193) nella gestione Industria e servizi e di un caso (da 13 a 14) in Agricoltura, mentre nel Conto Stato i decessi denunciati sono stati due in meno (da 7 a 5).

L’analisi territoriale evidenzia un incremento di 19 casi mortali nel Nord-Ovest, di 10 casi nel Nord-Est e di sette casi al Centro. Diminuzioni si riscontrano, invece, al Sud (-9 decessi) e nelle Isole (-5). A livello regionale, spiccano le 15 denunce in meno (da 19 a 4) dell’Abruzzo, teatro nel gennaio 2017 delle tragedie di Rigopiano e Campo Felice, e i sei casi mortali in meno in Sicilia (da 18 a 12) e Toscana (da 15 a 9). Aumenti si registrano, invece, in Lombardia (da 25 a 39), Piemonte (da 12 a 21) e Lazio (da 11 a 21).

L’incremento rilevato nel confronto tra i primi tre mesi del 2017 e del 2018 è legato principalmente alla componente maschile, i cui casi mortali sono aumentati di 20 unità, da 160 a 180, mentre quella femminile ha fatto registrare un aumento di solo due casi, da 30 a 32 decessi. L’aumento interessa sia le denunce che hanno riguardato i lavoratori italiani (da 163 a 179 casi), sia quelle dei lavoratori stranieri (da 27 a 33).

Dall’analisi per classi d’età emerge come una morte su due abbia coinvolto lavoratori di età compresa tra i 50 e i 64 anni, per i quali si registra un incremento tra i due periodi di 29 casi (+35%). In diminuzione, invece, le denunce per i lavoratori fino a 34 anni (da 32 a 25 casi) e per quelli tra i 45 e i 49 anni (da 26 a 17).

DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE – Dopo la diminuzione registrata nel corso di tutto il 2017, in controtendenza rispetto al costante aumento degli anni precedenti, nei primi tre mesi del 2018 le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail sono tornate ad aumentare.

L’incremento del 14,8% rilevato a gennaio, sceso al +10,3% nel primo bimestre, si è attestato al 31 marzo al +5,8%, pari a 877 casi in più rispetto allo stesso periodo del 2017 (da 15.247 a 16.124). L’aumento interessa tutti i comparti: nell’Industria e servizi le denunce di malattia professionale sono aumentate del 4,3% (da 12.217 a 12.746), in Agricoltura del 10,6% (da 2.874 a 3.179) e nel Conto Stato del 27,6% (da 156 a 199).

L’analisi territoriale evidenzia un incremento delle tecnopatie denunciate al Sud (+515 casi), dove si concentra un quarto del totale dei casi protocollati dall’Istituto, al Centro (+270), dove i casi denunciati sono un terzo del totale, nel Nord-Ovest (+168) e nel Nord–Est (+10). Le Isole, in controtendenza, mostrano un calo di 86 casi.

In ottica di genere, si rilevano 670 casi in più per i lavoratori (da 11.165 a 11.835) e 207 in più per le lavoratrici (da 4.082 a 4.289). Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, con quelle del sistema nervoso e dell’orecchio, continuano a rappresentare le prime malattie professionali denunciate.

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