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Professionisti

Il percorso formativo degli ingegneri industriali: dalla triennale al mercato del lavoro

Caratteristiche, percorso formativo e sbocchi professionali più frequenti: tutto sui laureati in Ingegneria industriale.

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Anche se ogni Università ha il proprio corso, in generale le materie maggiormente presenti nel piano didattico sono Ingegneria Industriale, Matematica e Ingegneria dell’Informazione. Chi sono e cosa fanno gli studenti che scelgono questo corso? A dircelo è il Profilo dei laureati che mostra come chi si iscrive a Ingegneria industriale proviene in larga parte da un liceo scientifico (71%) o, in misura minore, da un tecnico (18%). Giovani che si laureano in media a 24,2 anni e ci mettono 4,6 anni per conquistare il titolo triennale. Lo fanno portando a casa un voto medio di laurea pari a 96,2. Sono tipi che in aula ci vanno: l’80% ha seguito la stragrande maggioranza delle lezioni.

E durante gli studi universitari svolgono alcune esperienze di studio all’estero, il 6%, e un buon numero di stage formativi che entrano nel bagaglio educativo di 33 laureati su cento.

Ma sono soddisfatti della scelta fatta? Il 72% dichiara di sì, tanto che potendo tornare indietro, confermerebbe corso e ateneo.

 

E una volta conquistato il titolo di primo livello cosa fanno? In base ai dati sulla Condizione occupazionale appare chiaro che ad un anno dalla conquista della laurea triennale, la stragrande maggioranza (85%) decide di proseguire gli studi magistrali e solo una minoranza (14%) sceglie di entrare direttamente nel mercato del lavoro, senza essersi mai iscritto alla magistrale. In questo caso, l’occupazione a dodici mesi dal titolo è pari al 77%, considerando anche coloro che sono in formazione retribuita, mentre la stabilità interessa il 41% dei laureati: in particolare il 35% può contare su un contratto a tempo indeterminato, gli altri optano per un lavoro autonomo effettivo. Giovani che si inseriscono prevalentemente nel campo della metalmeccanica e meccanica di precisione (37%); seguono gli ambiti della manifattura (13%), del commercio (9%) e della chimica ed energia (8%) con un guadagno mensile medio di 1.326 euro netti.

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