Il mercato dei servizi di ingegneria segna un più 50%
Mercato servizi di ingegneri più 50percento. E’ quanto emerge dalla consueta analisi effettuata dal Centro Studi del Consiglio Nazionale Ingegneri.
Mercato servizi di ingegneri più 50%. E’ quanto emerge dalla consueta analisi effettuata dal Centro Studi del Consiglio Nazionale Ingegneri.
Nell’anno appena trascorso, il 2019, è proseguita la crescita del mercato delle gare d’appalto per servizi di ingegneria, al punto che possiamo considerare chiuso quel lungo ciclo di ridimensionamento iniziato nel 2010 e proseguito negli anni successivi.
Rispetto al 2018, l’importo complessivo posto a base d’asta per tali servizi (esclusi i costi di esecuzione) è tornato a superare il miliardo di euro, con un incremento del 49,4%, valore che riporta il mercato ai livelli anteriori alla crisi che ha colpito il comparto delle costruzioni negli ultimi dieci anni.
“Solo nel medio periodo sarà possibile comprendere se il ciclo espansivo proseguirà nella sua corsa – commenta Michele Lapenna, Consigliere CNI e responsabile bandi -.
Certo è che i presupposti sembrano favorevoli. Il picco, in termini di importi a base d’asta, registrato nell’anno appena concluso è, infatti, il risultato di una ripresa che si era manifestata a partire dal 2016 e che si è progressivamente irrobustita negli anni successivi, complici anche le nuove norme del Codice dei Contratti Pubblici”.
“Occorre cogliere questa fase favorevole di maggiore attenzione, soprattutto delle Amministrazioni locali, verso il tema delle opere pubbliche per affrontare in modo organico la questione dei ritardi infrastrutturali del Paese e del rilancio dei cantieri – riflette Armando Zambrano, Presidente CNI -. All’incremento della capacità di spesa e di investimento, evidenziati dai dati più recenti sui bandi SIA, deve poi corrispondere un’effettiva capacità di realizzazione delle opere programmate, riducendone i tempi. Su questi aspetti molto resta da fare ed occorre non abbassare la guardia e non accontentarsi del trend di crescita in atto”.
“Analizzando i dati positivi evidenziati dal nostro rapporto – fa notare Giuseppe Margiotta, Presidente del Centro Studi CNI – si può cogliere al contempo un cambiamento nell’atteggiamento dei liberi professionisti: essi infatti, mantengono saldamente la propria nicchia di mercato nell’ambito delle gare più piccole, in particolare laddove l’importo a base d’asta è inferiore ai 40mila euro (in questo segmento di bandi sono riusciti a prevalere in quasi i due terzi delle gare e ad aggiudicarsi circa il 60% degli importi), ma allo stesso tempo appaiono sempre più propensi ad associarsi con le società in raggruppamenti temporanei per poter ambire anche alle gare di importo più elevato.
L’analisi del rapporto del Centro Studi CNI attesta come, sebbene in termini economici il mercato dei servizi di ingegneria ed architettura sia tornato ai livelli pre crisi, non ci troviamo di fronte ad un mero ritorno al passato. Una sostanziale differenza balza agli occhi: se nei primi anni 2000 l’ammontare complessivo degli importi a base d’asta era costituito per circa i due terzi da quelli destinati alla progettazione e agli altri servizi di ingegneria nelle gare di appalto integrato o di project financing, negli ultimi anni la situazione si è completamente rovesciata, Nel 2019, infatti, gli importi provenienti dai bandi per appalto integrato costituiscono appena il 15,5% dei valori base d’asta nelle gare del 2019. Anche questo è un effetto delle recenti novità normative, il primis il nuovo Codice degli appalti.