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Attualità

I servizi professionali tengono in pareggio la bilancia dell’economia italiana

Giù la domanda interna, produttività industriale in calo. Tiene il comparto dei servizi professionali

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Battuta d’arresto del Pil ad agosto. Secondo l’Istat, l’economia italiana ha interrotto la fase di crescita. Giù la domanda interna, produttività industriale in calo. Tiene il comparto dei servizi professionali

In un quadro congiunturale ancora depresso, le attività dei servizi professionali si muovono in controtendenza. Se infatti nel secondo trimestre 2016 il settore produttivo registra una battuta d’arresto sugli investimenti fissi e in costruzioni, l’andamento congiunturale delle attività professionali presenta invece una significativa dinamicità, che si attesta su una crescita dello 0,5% nel periodo.

È quanto emerge dalla Nota mensile sull’andamento dell’economia italiana, diffusa dall’Istat lo scorso 5 settembre. Secondo l’Istituto di statistica l’economia italiana ha interrotto la fase di crescita, condizionata dal lato della domanda dal contributo negativo della componente interna e dal lato dell’offerta dalla caduta produttiva del settore industriale. L’indicatore anticipatore dell’economia rimane negativo a luglio, suggerendo per i prossi-mi mesi un proseguimento della fase di debolezza dell’economia italiana.

Dopo la crescita registrata nei trimestri precedenti, dunque, nel secondo trimestre 2016 il prodotto interno lordo ha subito una battuta d’arresto, segnando una variazione nulla su base congiunturale. La variazione rispetto al secondo trimestre 2015 è  stata pari allo 0,8%, in calo rispetto all’1% registrato nel primo trimestre.

Alla variazione congiunturale del Pil ha contribuito positivamente la domanda estera netta (+0,2 punti percentuali): le importazioni sono aumentate dell’1,5% e le esportazioni dell’1,9%. L’apporto degli investimenti e dei consumi finali nazionali è stato nullo.

La dinamica della domanda interna è stata caratterizzata dalla sostanziale stabilità dei consumi finali nazionali, sintesi di una crescita dello 0,1% dei consumi delle famiglie e di una flessione dello 0,3% della spesa della PA, e dalla contrazione congiunturale degli investimenti fissi lordi

(-0,3%), determinata principalmente dalla diminuzione della spesa per macchinari, attrezzature e altri prodotti (-0,8%). Gli investimenti in costruzioni hanno registrato una variazione nulla mentre la componente dei mezzi di trasporto ha segnato una variazione positiva (+1,4%). L’industria in senso stretto ha mostrato segnali di debolezza registrando una riduzione significativa del valore aggiunto (-0,8% rispetto al primo trimestre). Le attese per il prossimi mesi permangono deboli. Il clima di fiducia delle imprese manifatturiere è infatti peggiorato nel mese di agosto non evidenziando segnali di particolare vivacità tra le componenti.

Il valore aggiunto delle costruzioni ha invece segnato un lieve incremento congiunturale (+0,1%) dopo il forte calo registrato nel trimestre precedente (-0,5% rispetto al quarto trimestre 2015). Ad agosto, il clima di fiducia ha segnato un peggioramento mantenendosi comunque sui livelli più elevati degli ultimi mesi.

 

Anche il comparto dei servizi professionali ha registrato una variazione congiunturale positiva (+0,2), confermando una tendenza espansiva che persiste da 5 trimestri, seppure con andamenti differenziati a livello settoriale. Le attività finanziarie e assicurative hanno segnato la diminuzione più marcata (-0,6%), anche se di intensità minore rispetto ai trimestri precedenti. Flessioni di minore entità hanno caratterizzato i servizi di informazione e comunicazione e la PA, difesa, istruzione e sanità (-0,2% per entrambi i comparti). Incrementi significativi riguardano le attività professionali e di supporto (+0,5%), il commercio, il trasporto e l’alloggio (+0,4%) e le attività immobiliari (+0,4%).

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