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Hegra Conservation Project: al via la fase di studio

Nei laboratori Mapei di Milano sono in corso le analisi scientifiche dei materiali raccolti in Arabia Saudita da Estia

Hegra Conservation Project: al via la fase di studio
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Prosegue con una seconda fase di ricerca presso i laboratori Mapei di Milano il progetto per la conservazione del sito archeologico di Hegra in Arabia Saudita, lanciato da Royal Commission for AlUla (RCU) in collaborazione con Estia, società italiana con oltre trent’anni di esperienza nel campo del restauro dei beni culturali. Un intervento significativo volto a valorizzare la bellezza di un sito patrimonio mondiale dell’UNESCO, fulcro del commercio e della cultura nell’antichità.

Nei laboratori Mapei di Milano sono in corso le analisi scientifiche dei materiali raccolti in Arabia Saudita da Estia

Dopo un primo studio sul campo dello stato di conservazione delle tombe monumentali nabatee scavate nella roccia, il gruppo di lavoro è attualmente impegnato nella seconda fase di ricerca incentrata sull’analisi diagnostica dei campioni raccolti in loco.

Credit: Daniel Donati Hegra Conservation Project

Attraverso le tecnologie e gli strumenti all’avanguardia messi a disposizione dalla multinazionale italiana, la squadra multidisciplinare di Estia può effettuare studi specifici e innovativi con l’obiettivo di analizzare, formulare e sviluppare nuove soluzioni compatibili dal punto di vista chimico-fisico con le caratteristiche dei materiali impiegati originariamente nella costruzione dell’intero complesso.

Oltre al sito archeologico di Hegra, il lavoro di analisi presso i laboratori Mapei risulta utile e indispensabile anche per lo sviluppo di nuove tecnologie in grado di soddisfare le esigenze di futuri restauri.

“Ci troviamo in un contesto che crea un forte degrado in materiali lapidei non conosciuti e non studiati in precedenza. Da qui la necessità di approcciare uno studio scientifico nuovo – dichiara l’architetto Paolo Pecorelli, amministratore unico di Estia –. Per questo è stata richiesta anche la collaborazione preziosa di Mapei che, con il suo bagaglio di esperienze su materiali particolari, è abituata a fare ricerca per fornire soluzioni a problemi che via via si pongono a noi progettisti. Mapei ci assiste su tutte le fasi fino alla messa a punto delle soluzioni finali e sarà quindi una presenza costante lungo tutta l’attività di ricerca – prosegue l’architetto Pecorelli –. Trattandosi di attività molto particolari su materiali poco conosciuti, l’assistenza in corso d’opera con verifiche strumentali durante i lavori è sempre necessaria. Pertanto, quella con Mapei è una partnership che non si esaurisce nell’immediato, ma proseguirà nel tempo.”

“Il laboratorio analisi centrale Mapei ha colto con entusiasmo ed interesse la possibilità di affiancare il gruppo di esperti coinvolti da Estia nel progetto per la conservazione del sito archeologico di Hegra in Arabia Saudita – dichiara Anna Bravo, Group Leader del dipartimento di analisi del centro ricerca Mapei. Un’occasione per mettere a frutto l’esperienza pluridecennale dei laboratori Mapei nell’utilizzo di strumentazioni tecnologicamente all’avanguardia per lo studio dei materiali geologici e antropici. Lavorare al fianco di professionisti nel campo del restauro e cimentarsi con loro nello studio chimico mineralogico di materiali lontani nel tempo e nello spazio, permette alla Ricerca & Sviluppo Mapei di acquisire nuove conoscenze, utili allo sviluppo futuro di formulazioni, all’ampliamento della gamma di prodotti per il restauro e non solo.”

Una collaborazione, quella tra Estia e Mapei, basata sull’importanza della ricerca e della specializzazione, nel pieno rispetto della tradizione italiana del restauro. La partecipazione di Mapei al progetto conferma l’impegno diretto dell’azienda nella valorizzazione della cultura al fine di formulare nuove soluzioni per il recupero e la conservazione del patrimonio archeologico mondiale.

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