Gli studi di ingegneria si confermano tra le lauree più ambite
Studiare ingegneria assicura basi scientifiche solide ma anche un elasticità mentale che si dimostra molto utile in tutti i settori del mondo del lavoro
L’ultimo rapporto Almalaurea vede i laureati in ingegneria al secondo posto sul podio della classifica di chi si assicura un posto di lavoro grazie al percorso di studi. Secondo Almalaurea a distanza di cinque anni dal conseguimento di un titolo di studio magistrale, gli ingegneri occupati sono circa il 95 %. Circa il 70 % con un contratto a tempo indeterminato e con stime sulla retribuzione che sfiorano i 1700 euro al mese
Ovviamente non è tutto rose e fiori, e come potrebbe esserlo viste le continue news che arrivano da un settore edilizio oramai perennemente in crisi.
Distinzioni che ci portano a chiederci, e a (chiedervi ndr) quali sono, all’interno delle facoltà di Ingegneria, i percorsi di studi che garantiscono più possibilità e sbocchi lavorativi ?
Secondo le ultime statistiche sull’occupazione del Centro studi del Consiglio nazionale dell’Ordine degli ingegneri, nel 2014 le imprese hanno richiesto 17.840 ingegneri, il 9% in più rispetto all’anno scorso, con grosse percentuali a favore di facoltà, come ingegneria dell’informazione e ingegneria elettronica, con circa 8240 assunzioni, legate al cosiddetto terzo settore, a seguire quello industriale, pensiamo alle facoltà di ingegneria meccanica dell’Emilia ad esempio con circa 5000 nuove assunzioni.
Studi settoriali, potrebbe dire qualcuno, che se sommati corrispondono a più della metà di tutte le assunzioni nel mondo dell’ingegneria italiana.
D’altra parte le facoltà come ingegneria civile e ambientale scontano ancora una crisi, che potremo ben definire epocale.
Molti forti anche le differenze territoriali, soprattutto tra Nord e Sud della penisola, una caratteristica che ha fatto si che l’Italia conosca sempre di più un tipo di emigrazione intellettuale, sono ormai migliaia gli studenti del meridione che lasciano le loro terre per studiare nelle ricche università del Nord Italia.
Differenze che si ripercuotono anche nella fase post laurea con il sud Italia capace di assorbire appena 2mila ingegneri, con un calo «allarmante» di oltre il 21% rispetto al 2013, mentre quattro regioni da sole assorbono i due terzi degli ingegneri italiani; e sono, la Lombardia, il Lazio, l’Emilia Romagna e il Piemonte.
Non a casa parliamo di regioni in cui sono presenti anche due tra le università d’elite nel panorama degli studi di ingegneria; Politecnico di Torino e l’università di Modena e Reggio Emilia, gli atenei migliori, secondo l’ultima classifica del Censis, dove studiare Ingegneria.