Esami di Stato Ingegneri: dopo il boom post covid numeri nuovamente “normali”
Cala il numero degli ingegneri laureati che ottengono l’abilitazione professionale, in due anni meno 4mila professionisti.
Esami di Stato Ingegneri, dopo il boom post covid numeri nuovamente “normali”. Nel biennio passato, la semplificazione dei processi di valutazione per il conseguimento dell’abilitazione alla carriera ingegneristica, in risposta alle misure anti-COVID, ha portato a un incremento notevole dei laureati abilitati.
Cala il numero degli ingegneri laureati che ottengono l’abilitazione professionale, in due anni meno 4mila professionisti.
Secondo le ricerche del Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, il numero di laureati magistrali che hanno ottenuto l’abilitazione in seguito agli ultimi esami di stato ingegneri è sceso a 10.624, una cifra inferiore di circa 4mila rispetto ai due anni antecedenti, equivalente a un terzo dei laureati nel settore.
Ingegneri iscritti alla sez B.
Per quanto riguarda gli ingegneri iscritti alla sezione B, il trend rimane stabile. Solo il 4% dei laureati ha perseguito l’abilitazione professionale, una percentuale costante rispetto ai precedenti due anni. Anche il numero di laureati che, nonostante abbiano ottenuto l’abilitazione, non si iscrivono all’Albo, rimane elevato. A un anno dalla seconda sessione degli Esami di Stato del 2022, più della metà dei qualificati non ha ancora effettuato l’iscrizione all’Albo professionale.
Decremento complessivo
Nel dettaglio, si evidenzia un decremento significativo nel numero di abilitati iscritti alla due sezioni: un totale di 12.301, segnando un calo del 26,2% rispetto al 2020. In particolare, 10.624 laureati hanno conseguito l’abilitazione per ingegneri sez A(27,3% in meno rispetto al 2021) e 1.407 per ingegneri sez B (7% in meno rispetto al 2021).
Angelo Domenico Perrini, Presidente del CNI, afferma che i dati sono coerenti con le preoccupazioni del Consiglio, che mira a rendere obbligatoria l’abilitazione e l’iscrizione all’Albo per esercitare la professione di ingegnere. Sottolinea l’importanza di garantire la sicurezza e la salute dei cittadini attraverso un sistema ordinistico supervisionato dal Ministero della Giustizia.
Laureati in ingegneria industriale e informatica.
Un’eccezione a questa tendenza è l’aumento dell’interesse verso l’abilitazione professionale da parte dei laureati in ingegneria industriale e informatica. Nel 2022, il gruppo più numeroso di abilitati all’ingegneria proveniva dall’ingegneria industriale, rappresentando circa metà degli abilitati per la sezione A. Tuttavia, questa tendenza non si riflette in un aumento delle iscrizioni all’Albo per questa categoria di ingegneri: solo il 14,6% degli abilitati del 2022 in ingegneria industriale e il 15,3% in ingegneria informatica si sono iscritti all’Albo.
Giuseppe Margiotta, Segretario del CNI delegato al Centro Studi, evidenzia l’aumento dell’interesse verso l’abilitazione professionale nei settori dell’ingegneria industriale e dell’informazione come indicatore della necessità di qualificazione in questi campi cruciali per lo sviluppo dell’Industria 5.0, promuovendo valori etici e deontologici forti.
Differenze dal punto di vista geografico.
Dal punto di vista geografico, c’è stata un’ascesa degli abilitati nella sezione A provenienti dagli atenei del Centro Italia e del Sud, dove oltre il 35% degli abilitati ha conseguito il titolo. Invece, si nota una riduzione negli atenei del Nord-Ovest, a seguito dell’aumento osservato negli ultimi due anni. La situazione rimane stabile per gli abilitati nella sezione B, dove gli ingegneri civili e ambientali costituiscono la maggioranza, in aumento rispetto all’anno precedente (60,2% contro il 57,8% del 2021). Si registra una diminuzione per gli ingegneri industriali sez B (29,5% rispetto al 33,2% del 2021), mentre la percentuale degli ingegneri dell’informazione iscritti alla sez B dell’albo professionale aumenta leggermente, superando il 10% (rispetto al 9% del 2021).
Per quanto riguarda le performance negli esami di Stato, si mantiene elevato il tasso di successo tra i laureati magistrali, superando il 90% nel 2022 come nel 2021. Si osserva una leggera diminuzione tra gli ingegneri di primo livello, con una percentuale di abilitati che scende al 77,3% (rispetto all’80,1% del 2021).
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