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Edilizia

Elezioni politiche 2018, le proposte della filiera delle Costruzioni

Presentato oggi a Roma il Manifesto della Filiera delle costruzioni in vista delle prossime Elezioni politiche 2018 del 4 marzo per chiedere a tutte le forze politiche impegni concreti per rimettere l’edilizia al centro delle politiche di crescita del Paese

ElezioniPolitiche2018, le proposte della filiera delle Costruzioni alla politica
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Presentato oggi a Roma il Manifesto della Filiera delle costruzioni in vista delle prossime Elezioni politiche 2018 del 4 marzo per chiedere a tutte le forze politiche impegni concreti per rimettere l’edilizia al centro delle politiche di crescita del Paese, realizzando con urgenza gli interventi necessari a rilanciare un settore determinante per una reale ripresa della nostra economia.

“Ripartire dalle costruzioni – ha commentato il presidente di ANAEPA, Arnaldo Redaelli presente alla conferenza stampa – significa far crescere il Pil di mezzo punto in più all’anno, ma soprattutto recuperare i 600mila posti di lavoro persi nel comparto negli ultimi 10 anni”.

Otto le proposte principali in cui si articola il documento: rimuovere gli ostacoli nelle procedura di spesa per gli investimenti, alleggerire la burocrazia, ripensare il Codice dei contratti, promuovere la rigenerazione urbana, la messa in sicurezza e l’efficienza energetica del patrimonio edilizio esistente, favorire gli investimenti immobiliari, ridurre il costo del lavoro, introdurre un sistema di regole per l’accesso alla professione di costruttore, tutelare la legalità negli appalti pubblici.

Dopo quasi due anni dalla sua entrata in vigore il nuovo Codice degli appalti si è rivelato finora un’occasione mancata per la partecipazione delle piccole imprese dell’edilizia alle gare: “È necessario – spiega Redaelli – che principi come il “km 0” e la “filiera corta” sostenuti da ANAEPA, vengano resi effettivi e valorizzati tra i criteri di aggiudicazione per permettere l’inclusione delle micro e piccole imprese del territorio. Occorre, inoltre, rivedere il Codice al fine di predisporre un articolato più semplice con un unico regolamento attuativo in cui far confluire la normativa di dettaglio e le linee guida Anac”.

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