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Dl Mezzogiorno, Stella: Agevolazioni anche ai giovani professionisti

Pressing del presidente della Confederazione italiana libere professioni per estendere le misure “Resto al Sud” alle attività libero professionali.

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Pressing del presidente della Confederazione italiana libere professioni per estendere le misure “Resto al Sud” alle attività libero professionali. Lunedì 17 luglio il voto degli emendamenti in Commissione Bilancio del Senato

Estendere le agevolazioni del decreto legge Mezzogiorno a favore dei giovani imprenditori del Sud anche ai professionisti under 35». Con queste parole il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, invita il Senato a compiere un «atto di equità verso migliaia di giovani professionisti meridionali», in vista del voto sugli emendamenti, in calendario lunedì 17 luglio in Commissione Bilancio di Palazzo Madama, per la conversione in legge del dl Mezzogiorno.

Sulla stessa lunghezza d’onda il parere reso dalla Commissione Lavoro del Senato che segnala l’opportunità di “includere le professioni tra le attività beneficiarie delle provvidenze ivi previste all’articolo 1, affinché i giovani professionisti possano essere sostenuti nei costi di avvio delle loro attività”.

«Con la ormai famosa misura “Resto al Sud”, il provvedimento introduce importanti incentivi a favore dei giovani meridionali per promuovere la creazione di nuove imprese nelle regioni del Mezzogiorno, ma di fatto esclude le attività libero professionali, che rappresentano uno sbocco professionale importante soprattutto per i giovani» afferma Stella. «Stiamo seguendo con estrema attenzione l’iter di conversione del provvedimento e il lavoro instancabile della relatrice Simona Vicari, a sostegno delle libere professioni, con cui Confprofessioni ha condiviso la proposta di estensione delle agevolazioni ».

 

«Ci auguriamo – conclude Stella – che l’emendamento del senatore Marcello Gualdani che ammette i giovani professionisti alle misure di sostegno previste per gli imprenditori, possa essere approvato in linea con l’equiparazione alle imprese raggiunta, come noto, con la Legge di stabilità 2016 per quanto attiene l’accesso ai fondi strutturali europei».

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