Consiglio di Stato: linee guida per le demolizioni e ricostruzioni edilizie
Sentenza n. 3018 del 2 aprile 2024 Consiglio di Stato: linee guida essenziali per i casi di demolizione e successiva ricostruzione di edifici.
Sentenza del Consiglio di Stato in materia di demolizioni e ricostruzioni edilizie. Il recente verdetto del Consiglio di Stato, espresso nella sentenza n. 3018 del 2 aprile 2024, ha chiarito le linee guida essenziali per i casi di demolizione e successiva ricostruzione di edifici. La sentenza sottolinea l’importanza di dimostrare con certezza la struttura originale dell’immobile prima di procedere alla ricostruzione, specialmente in aree soggette a vincoli specifici.
Sentenza n. 3018 del 2 aprile 2024 Consiglio di Stato: linee guida in caso di demolizioni e successive ricostruzioni edilizie di edifici.
La controversia origina dal rifiuto di un permesso di costruire relativo alla ricostruzione di un edificio crollato, mantenendone la sagoma originaria. La legge regionale toscana n. 65/2014, nell’articolo 134, richiede una prova concreta della consistenza originaria dell’edificio per poter autorizzare la ricostruzione. La corte di primo grado aveva negato il ricorso evidenziando l’assenza di prove sufficienti sulla configurazione e le caratteristiche volumetriche originarie dell’edificio, classificando quindi l’intervento come una nuova costruzione non permessa nella zona vincolata.
Origine della controversia
L’appellante aveva presentato fotografie e planimetrie catastali per dimostrare la preesistenza dell’edificio, ma il Consiglio di Stato ha respinto questi elementi come insufficienti per stabilire una base solida sulla quale approvare il progetto di ricostruzione. La decisione evidenzia come la nozione di ristrutturazione edilizia richieda non solo la presenza fisica preesistente dell’edificio ma anche la precisa definizione delle sue caratteristiche architettoniche e strutturali.
Decisione del Consiglio di Stato e requisiti per la ricostruzione
La legge prevede che la ricostruzione di edifici, o parti di essi, crollati o demoliti debba rispettare la sagoma originaria dell’edificio solo se la consistenza preesistente è stata accuratamente verificata. Questo accertamento è cruciale per garantire che la nuova struttura rispetti i vincoli imposti dalle normative locali, comprese quelle relative alla tutela del paesaggio e dell’ambiente.
Importanza dell’accertamento tecnico nella ricostruzione
Il caso in esame evidenzia l’importanza di un’indagine tecnica dettagliata e affidabile che vada oltre la mera documentazione fotografica. La sentenza ribadisce che per i fabbricati in zone vincolate, ogni intervento di demolizione e ricostruzione deve essere supportato da una certezza ragionevole sulla configurazione originaria, senza la quale non è possibile procedere alla ricostruzione.
Con questa sentenza il Consiglio di Stato conferma che la rigorosità nella prova della consistenza originaria è una condizione non solo necessaria ma imprescindibile per l’ottenimento del permesso di costruire nel contesto di una ristrutturazione edilizia, specialmente quando si tratta di immobili vincolati. Questo principio serve a salvaguardare l’integrità architettonica e storica delle aree protette, assicurando che ogni intervento sia fedele al contesto originale.
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