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Dall’ingegneria spaziale un nuovo corso per le politiche alimentari

L’importanza dell’ingegneria aerospaziale: dalle turbine dei razzi spaziali alla pastorizzazione di latte e succhi di frutta.

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L’importanza dell’ingegneria aerospaziale: dalle turbine dei razzi spaziali alla pastorizzazione di latte e succhi di frutta. Un’azienda italiana, alla guida di un consorzio europeo, ha utilizzato una tecnologia ESA, sviluppata nell’ambito dell’ingegneria aerospaziale, per brevettare una centrifuga in grado di abbattere i consumi energetici dell’industria alimentare.

Domare una forza distruttiva per impiegarla a fin di bene; è questo che ha realizzato la Wixta Industries con la cavitazione, un fenomeno fisico che consiste nella formazione di microbolle nei fluidi sottoposti a sbalzi di pressione. Sciami di bollicine microscopiche che implodendo liberano un’enorme quantità di energia, una sorta di terremoto che si propaga nel liquido.

Una centrifuga venuta dallo spazio per risparmiare energia

Particolarmente temuta da ingegneri, piloti e macchinisti, la cavitazione si può sviluppare anche nelle turbine dei motori marini e aereospaziali, causando vibrazioni letali per i macchinari. Un problema che ben conoscono tutti gli studenti di ingegneria aerospaziale.

Per capire meglio il fenomeno e prevenirlo, la European Space Agency ha condotto studi in orbita durante le ultime missioni spaziali. Un bagaglio di conoscenze preziose che la Wixta, una start up italiana nata dalle conoscenze di ingegneria aerospaziale, ha sfruttato per sviluppare una tecnologia destinata a un settore completamente diverso come quello dell’industria alimentare.

 

La facoltà romana di ingegneria spaziale

Dagli studi della Wixta è cosi nata “Fluid Cavitation Hydrocavitation Reactor”, una centrifuga in grado di pastorizzare e omogeneizzare i fluidi alimentari risparmiando fino al 20% di energia.

 La “Fluid Cavitation Hydrocavitation Reactor” è un brevetto italiano, depositato da Cristian Isopo fondatore della Wixta Industries, start up del Bic Lazio, il Business Innovation Center della Regione Lazio.

 

Il nucleo di conoscenza scientifica è messo a disposizione dall’ESA, mentre l’intero progetto è stato sviluppato da un consorzio europeo, a cui partecipano aziende e università di vari paesi. Riconoscendone l’alto valore economico, la Commissione Europea ha sostenuto FCHR con un finanziamento nel quadro del sostegno alle piccole e medie imprese.

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