venerdì, Novembre 15, 2024
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Urbanistica

Connettere l’Italia, il documento del Mit con le strategie per le infrastrutture

Per Graziano Delrio, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, “l’Italia ha bisogno di opere utili, grandi o piccole che siano, per aggiornare le sue infrastrutture alle sfide internazionali

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Per Graziano Delrio, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, “l’Italia ha bisogno di opere utili, grandi o piccole che siano, per aggiornare le sue infrastrutture alle sfide internazionali dei trasporti e della mobilità. Dai valichi, ai corridoi europei, ai porti serve una rete interconnessa, intermodale, sicura e sostenibile”.

Per raggiungere questi obiettivi il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si è dotato di una pianificazione strategica delle opere pubbliche articolata in quattro strategie:

la valorizzazione del patrimonio esistente con una manutenzione profonda;

il completamento o la scelta di nuove infrastrutture purché utili, snelle e condivise, anche rivedendo i progetti se sono datati o sovradimensionati;

le opere d’integrazione nodale e intermodalità indirizzate a rafforzare, con una vera e propria “cura del ferro”, il trasporto ferroviario delle persone e delle merci;

lo sviluppo urbano sostenibile con una rinnovata attenzione alla qualità del trasporto pubblico.

 

“L’obiettivo” dice il Ministro”è di un moderno sistema che sia di supporto all’economia e alla crescita, alla qualità della vita nelle città, e che permetta l’accessibilità ai territori e connessioni semplici tra Europa e Mediterraneo. Queste quattro linee che orientano il lavoro del Mit rappresentano anche le Strategie per le infrastrutture di trasporto e logistica allegate al Def 2016 e sono la via maestra per la definizione del Piano Generale dei Trasporti e della Logistica e del Documento Pluriennale di Programmazione previsti dal Nuovo Codice dei Contratti pubblici e delle Concessioni, che garantiranno un orizzonte di medio-lungo periodo per definire opere certe, con risorse e tempi certi. Inaugurano anche un percorso partecipato e condiviso con gli stakeholder, dagli enti locali agli operatori, agli esperti, perché la costruzione delle infrastrutture di domani – accessibili, innovative e belle – è una responsabilità collettiva”. 

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