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Professionisti

Confprofessioni e sindacati, intesa raggiunta per il contratto degli studi professionali

Ingegneri, architetti, avvocati, studi professionali in genere potranno beneficiare delle garanzie di assistenza integrativa messe a disposizione dagli strumenti della bilateralità

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È stata raggiunta nei giorni scorsi a Roma, presso la sede di Confprofessioni, l’ipotesi di accordo per il rinnovo triennale del contratto degli studi professionali.

L’intesa, che da quanto emerso dalle prime indiscrezioni sembra avrà decorrenza primo aprile 2015, prevede un aumento salariale per il prossimo triennio di 85 euro a regime per il terzo livello.

Per avere un idea dell’importanza di questa “bozza” di accordo basta pensare che gli interessati all’aumento saranno circa un milione e mezzo tra lavoratori subordinati, praticanti e professionisti legati agli studi professionali. Tra le figure professionali coinvolte, oltre ai dipendenti degli studi notarili e di avvocati, anche dipendenti degli studi dentistici, ingegneri, architetti, e in prospettiva verrà definita la classificazione delle professioni non ordinistiche.

Per la prima volta il contratto degli studi professionali allarga le sue tutele di welfare ai professionisti collaboratori di studio» ha affermato in una nota stampa ufficiale il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella «alla luce delle difficoltà che attraversano i professionisti e in particolare i giovani abbiamo inteso agire perseguendo una logica di inclusività universale. Anche i professionisti impegnati negli studi professionali potranno così beneficiare delle garanzie di assistenza integrativa messe a disposizione dagli strumenti della bilateralità».

La novità più importante e con conseguenze dirette, è sicuramente l’aumento di 85 euro in busta paga, ma tra le pieghe dell’accordo base si possono ravvisare altre importanti novità.

Si va dal riordino, semplificazione e snellimento del testo contrattuale alla rivisitazione della maturazione dei permessi nei confronti dei neoassunti, secondo una gradualità in relazione all’anzianità di servizio.

 

L’accordo prevede inoltre l’introduzione di un contratto ad hoc per il reimpiego dei disoccupati di lunga durata e degli over 50, secondo una gradualità retributiva. 

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