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Colonnine di mobilità elettrica domestiche: il futuro della ricarica parte da casa

Colonnine di mobilità elettrica domestiche: il futuro della ricarica parte da casa
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La crescita esponenziale della mobilità elettrica sta trasformando le abitudini di milioni di automobilisti e ridefinendo il concetto stesso di abitare. Non si parla più soltanto di auto ecologiche, ma di case intelligenti in grado di dialogare con i propri veicoli, gestendo in modo autonomo energia, tempi di ricarica e consumi. In questo scenario, le colonnine di mobilità elettrica domestiche diventano il cuore pulsante di un nuovo modello di vita sostenibile: strumenti tecnologici che garantiscono comodità, risparmio energetico e sicurezza, rendendo la ricarica dell’auto un gesto quotidiano semplice ed efficiente. Investire oggi in una stazione di ricarica domestica significa non solo prepararsi al futuro della mobilità, ma anche aumentare il valore e la funzionalità della propria abitazione.

  1. Colonnine di mobilità elettrica domestiche: cosa sono e come funzionano
  2. I vantaggi di installare una colonnina di mobilità elettrica domestica
  3. Requisiti tecnici e incentivi per le colonnine di mobilità elettrica domestiche
  4. Sei un ingegnere? La tua professione richiede un aggiornamento continuo?

L’installazione domestica di un sistema di ricarica rapido e connesso consolida la casa come hub di mobilità sostenibile, comfort ed efficienza energetica.

La transizione verso la mobilità elettrica sta ridefinendo il rapporto tra abitazione e automobile. Non basta più acquistare un mezzo a zero emissioni: serve progettare un ecosistema domestico in grado di gestire ricarica, sicurezza, efficienza energetica e comfort. Le colonnine di mobilità elettrica domestiche, note anche come wallbox, rappresentano oggi un elemento strategico, consentendo di ricaricare la propria auto con serenità, rapidità e intelligenza direttamente in garage o nel parcheggio privato.

In un mercato che vede una crescita costante dei veicoli elettrici, l’installazione di una stazione di ricarica privata assume una rilevanza decisiva. Le colonnine domestiche non sono più un accessorio: sono infrastrutture abitative che garantiscono comodità, affidabilità ed efficienza energetica.

Colonnine di mobilità elettrica domestiche: cosa sono e come funzionano

Dal punto di vista terminologico, è utile distinguere tra wallbox e colonnina: per uso residenziale la prima definizione risulta più corretta, essendo un dispositivo compatto installabile su parete o su supporto dedicato in garage o aree private esterne. Le potenze erogate sono inferiori a quelle delle colonnine pubbliche, che invece servono spazi aziendali o parcheggi collettivi e sono dotate di autenticazione e pagamento. Tuttavia, in molti contesti i termini vengono impiegati come sinonimi.

Nella quasi totalità dei casi, il veicolo si collega tramite un connettore tipo 2 (Mennekes), e la ricarica domestica avviene in corrente alternata (AC), conformemente alla norma CEI EN 61851-1, che disciplina l’interazione tra sistema di ricarica e veicolo. La semplice ricarica da presa Schuko è fortemente sconsigliata in termini di sicurezza, controllo e tempi di ricarica.

Una delle evoluzioni più interessanti nel settore è rappresentata dalle wallbox bidirezionali, ovvero sistemi che integrano le funzionalità V2H (Vehicle-to-Home) e V2G (Vehicle-to-Grid): l’auto non è più solo un consumatore di energia, ma può fungere da accumulatore dinamico, restituendo energia all’abitazione o sostenendo la rete in momenti critici. Queste tecnologie rappresentano un potenziale significativo per la stabilizzazione della rete elettrica urbana e per un ulteriore livello di risparmio energetico.

I vantaggi di installare una colonnina di mobilità elettrica domestica

I vantaggi concreti dell’installazione di una colonnina di mobilità elettrica domestica sono numerosi: in primo luogo la sicurezza, grazie a componenti certificati in grado di gestire correnti elevate e ridurre il rischio di surriscaldamento o cortocircuiti; in secondo luogo la velocità, visto che in molti casi si possono raggiungere potenze di 7,4 kW in monofase e fino a 22 kW in trifase, dove presente l’allaccio; in terzo luogo la componente smart: molti modelli dispongono di connettività Wi-Fi/Ethernet o SIM 4G, permettono la gestione dinamica del carico (DLM) per modulare in tempo reale l’erogazione e prevenire sovraccarichi del contatore domestico, la programmazione della ricarica nelle fasce orarie più vantaggiose, il monitoraggio dei consumi via app e l’integrazione con impianti fotovoltaici per valorizzare il surplus di produzione e massimizzare l’autoconsumo.

Requisiti tecnici e incentivi per le colonnine di mobilità elettrica domestiche

L’adeguamento dell’impianto elettrico è un passaggio fondamentale. Una stazione di ricarica rappresenta un carico significativo e prolungato che può superare facilmente le potenze contrattuali standard (tipicamente 3 kW). Per far fronte a una wallbox da 7,4 kW può essere necessario richiedere al fornitore un aumento della potenza (es. 4,5 o 6 kW) e realizzare un circuito dedicato collegato al quadro elettrico principale, con cavi opportunamente dimensionati, in piena conformità con la norma CEI 0-21 e il D.M. 37/2008. Occorre inoltre installare protezioni specifiche come interruttore magnetotermico (es. da 32 A per 7,4 kW), interruttore differenziale o salvavita integrato nell’apparecchio di ricarica.

Sul fronte delle agevolazioni, in Italia è attivo il programma “Bonus Colonnine Domestiche”, che offre un contributo pari all’80% delle spese sostenute per l’acquisto e la posa di infrastrutture di ricarica domestiche (singole unità o condominiali): fino a 1.500 € per i privati e fino a 8.000 € per installazioni su parti comuni.

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