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Edilizia

Accusa dell’Inarsind: “Le Regioni aggiungono altri adempimenti”

Secondo l’Inarsind, la declinazione regionale aggiunge ulteriori adempimenti e in alcuni casi si sommano un altro centinaio di punti ai 270 dei moduli nazionali

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L’Inarsind dichiara guerra all’elefantiasi della burocrazia italiana : “da molti anni sentiamo ripetere il mantra della semplificazione normativa ma per ogni legge emanata al riguardo, siamo costretti a riscontrare ogni volta ulteriori complicazioni”.

Parole cariche di sconforto quelle espresse dal presidente Inarsind Salvo Garofalo “gli ultimi provvedimenti governativi sui moduli unici nazionali per SCIA e Permesso di Costruire, realizzati all’insegna della semplificazione, non semplificano ma anzi, evidenziano in modo esplicito l’aberrante situazione surreale tutta italiana”

L’Italia agli occhi dei professionisti di altri stati sembra ancora l’Italia del Medioevo, composta da tante città stato .

Oggi infatti la declinazione regionale non fa altro che aggiungere ulteriori adempimenti  burocratici;in alcuni casi si sommano un altro centinaio di punti ai 270 dei moduli nazionali.

 “Oltre alle leggi che riguardano esplicitamente le libere professioni, anche le leggi che regolano le varie materie di settore contengono ormai esplicite limitazioni all’attività libero professionale che sono inequivocabili attacchi al lavoro intellettuale del professionista”, sottolinea il presidente dell’Inarsind Salvo Garofalo, citando come esempi le legge sui lavori pubblici e sull’APE.

“ La legge sui lavori pubblici accomuna sostanzialmente il lavoro intellettuale a quello dell’impresa fornitrice di servizi come se ogni giudizio tecnico del professionista fosse animato solo dall’ottenimento del massimo profitto, la legge relativa all’attestato di prestazione energetica vieta al professionista di svolgere la propria attività per i parenti fino al quarto grado ed è come se un medico non potesse visitare e prescrivere farmaci per una cugina”.

Paradossi tutti italiani che non fanno altro che generare situazioni ridicole.

 Secondo Inarsind inoltre “ ci sono troppi enti pubblici. Per non parlare delle continue modifiche e degli aggiornamenti un esempio per tutti potrebbe essere la storia della certificazione energetica degli edifici che dal 2005 al 2014 ha subito almeno una dozzina di modifiche ed integrazioni oltre ad aver dato un’enorme spazio su schemi e norme alle singole regioni e ancora oggi siamo in attesa dei nuovi cambiamenti previsti in luglio 2015”.

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