L’Ordine degli Ingegneri della provincia di Avellino, al fianco del Coni | Unione Ingegneri
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Urbanistica

L’Ordine degli Ingegneri della provincia di Avellino, al fianco del Coni

Accordo raggiunto tra Coni e Ingegneri per il recupero delle strutture sportive abbandonate

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“L’Ordine degli Ingegneri” spiega Antonio Fasulo, presidente degli ingegneri irpini “ha accettato con estremo piacere l’invito del Coni per lanciare una iniziativa progettuale riservata ai propri iscritti e volta alla valorizzazione delle attività sportive praticate dalle fasce di popolazione a diversa mobilità. Lo scopo è quello di favorire, attraverso un esempio tangibile, la progettazione di nuove strutture sportive o l’adeguamento di quelle preesistenti che in tanti casi versano in completo abbandono”.

Un progetto ambizioso, che nella terra dei grandi sprechi di Italia 90, non mancherà di far sorgere più di una preoccupazione, ma che il presidente locale dell’ordine considera di grande importanza

“L’iniziativa”  ha affermato infatti in una nota stampa resa pubblica nei giorni scorsi  il Presidente degli ingegneri “consiste nell’individuare una struttura sportiva in disuso sul territorio provinciale, bandire un concorso di idee, rivolto ai soli ingegneri, per raccogliere le migliori idee progettuali volte alla sua rigenerazione dedicata a fornitori a diversa mobilità e percorrere, attraverso finanziamenti comunitari e credito sportivo, la strada della completa realizzazione e fruizione. Questa iniziativa sarà attuabile attraverso la costituzione di una apposita commissione valutativa, composta dai Presidenti del Coni, dell’Ordine degli Ingegneri di Avellino e del Csv, che avrà il compito di valutare le candidature avanzate dalle amministrazioni interessate, scegliere la migliore idea progettuale e seguire amministrazioni e tecnici nel percorso di finanziamento”.

Sprechi di Italia novanta

 

Il Mondiale di Italia novanta, sul piano dei costi, fu una specie di voragine, con appalti dai costi lievitati con percentuali a tre cifre. E alla fine il conto presunto è stato di almeno di 7.230 miliardi delle vecchie lire, circa 3,74 miliardi di euro, ma ci sono anche altre interpretazioni di quelle spese che portano la cifra oltre i quattro miliardi. 

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