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Bicocca e Politecnico di Milano assieme per salvaguardare l’Ultima Cena

Arte e ricerca scientifica alleate per migliorare la conservazione dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci: alleanza tra Bicocca e Politecnico di Milano

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Bicocca e Politecnico di Milano assieme per salvaguardare l’Ultima Cena. Le Direzioni del Polo Museale della Lombardia e del Museo del Cenacolo Vinciano hanno inteso avviare una serie di attività congiunte di studio, ricerca scientifica e tecnologica finalizzate a un miglioramento delle condizioni conservative dell’opera leonardesca, attraverso l’inserimento di una seconda e, successivamente, di una terza unità di trattamento dell’aria.

L’obiettivo atteso è duplice:

  • migliorare le condizioni all’interno del Refettorio – dove è conservata L’Ultima Cena di Leonardo da Vinci – garantendo anche un trattamento dell’aria specifico di tutti gli spazi che costituiscono il compendio museale;

  • garantire la presenta di un sistema di emergenza in caso di particolari condizioni di inquinamento atmosferico o di guasto o mal funzionamento ai dispositivi attualmente in essere.

Il perfezionamento degli studi e delle dotazioni tecnologiche produrrebbe effetti benefici non solo sulla conservazione dell’opera, ma anche per il miglioramento della sua fruizione pubblica.

In questa luce, il Polo Museale della Lombardia ha avviato una serie di attività che saranno ospitate nel Museo del Cenacolo. Nei mesi di dicembre 2015 e febbraio 2016 sono stati sottoscritti tre protocolli d’intesa con istituti dediti alla ricerca scientifica e all’evoluzione delle tecnologie, al fine di provvedere a una gestione migliore e più consapevole del sito museale e per lo studio di implementazione del HVAC (HeatingVentilation and Air Conditioning System).

Oltre al Politecnico di Milano e all’Università di Milano-Bicocca, partecipa alle attività di ricerca anche la City University di Hong Kong, School of Energy and Environment (referenti: prof. ZhiNing e prof. Peter Brimblecombe), per il controllo e lo studio delle relazioni tra condizioni indoor e outdoor, per il controllo della qualità dell’aria, con particolare riguardo ai gas inquinanti.

Il progetto Bicocca

I ricercatori del Laboratorio di Chimica dell’Ambiente e dei Beni culturali dell’Università di Milano-Bicocca, coordinati dal professor Ezio Bolzacchini, associato di chimica dell’atmosfera, effettueranno l’indagine del particolato atmosferico sia all’interno sia all’esterno del Refettorio. Bolzacchini e i suoi collaboratori (Luca Ferrero, Maria Grazia Perrone, Giorgia Sangiorgi, Marco Casati e Cristiana Rizzi) si concentreranno su sei punti chiave:

  • concorrere a definire il condizionamento ideale per il Museo del Cenacolo;

  • monitorare le nanoparticelle all’interno del Museo e della sala denominata Refettorio, in particolare;

  • monitorare la presenza di Black Carbon al fine di conoscere eventuali processi di annerimento;

  • eseguire l’analisi delle polveri deposte sulla superficie pittorica;

  • studio in laboratorio delle tipologie di interazioni tra nanoparticelle e pellicola pittorica in differenti condizioni termodinamiche e in relazione alle proprietà delle particelle depositate;

  • studio di strumenti per la rimozione del particolato atmosferico.

Il progetto del Politecnico di Milano

 

La convenzione con il Politecnico è estesa a tutto l’Ateneo e consentirà di attivare le competenzenei settori disciplinari dell’Ingegneria, dell’Architettura del Design.

In particolare il gruppo di ricerca coordinato dal professor Cesare Joppolo, docente di FisicaTecnicaAmbientale e di Impianti per Ambienti a ContaminazioneControllata, si occuperà dei sistemi per il controllo molto sofisticato e attento delle condizioni microclimatiche e di qualità dell’aria nel percorso espositivo e, in particolare nel Refettorio, che sarà trasformato in una sorta di grande teca. Più in dettaglio, le attività previste riguarderanno la caratterizzazione e il controllo del particolato e dei contaminanti microbiologici, portati e generati dai visitatori, l’impiego di sofisticati programmi di simulazione CFD (Computer Fluid Dynamics) per studiare e ottimizzare il moto dell’aria e i sistemi di diffusione e quelli di abbattimento dell’inquinamento, e la sperimentazione di nuove tecniche ottiche di visualizzazione del moto dell’aria e dei fenomeni di deposizione del particolato. Una decina di anni fa, lo stesso gruppo di ricerca studiò e curò la realizzazione del sistema per il controllo dell’umidità e dei contaminanti nella teca che al Louvre ospita la Monna Lisa di Leonardo.

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